"Addio a 10 aziende e 90 ettari di campi in Brianza". Non solo i comuni, anche gli agricoltori chiedono alla Regione un passo indietro su Pedemontana: "Ci ripensino". Durissimo attacco di Cia sull’autostrada in arrivo a otto corsie, tre per senso di marcia, più quelle di emergenza: "I danni a cittadini, imprese, territorio e ambiente saranno drammatici – dice Paola Santeramo, direttrice regionale della Confederazione italiana agricoltori –. Chi governa faccia il bene delle comunità, non il suo male".
A essere trascinati nel buco nero non sono solo i diretti interessati al passaggio del nastro di asfalto nei campi.
"Con noi ci sarà anche tutto l’indotto, centinaia di posti di lavoro", denuncia la direttrice. L’Associazione è "esterrefatta per l’annuncio ufficiale a Meda dell’inizio lavori nei primi mesi 2024 delle Tratte B2 e C. Una celebrazione in pompa magna a porte chiuse con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini durante la quale è uscita allo scoperto la volontà di privilegiare gli interessi di pochi sulle logiche di benessere di famiglie, economia locale e ambiente". "Parole, promesse e proclami – aggiunge la categoria – ma in fine dei conti nessuno che ad oggi abbia saputo fornire un’analisi costi-benefici della nuova infrastruttura alla quale si aggiunge ‘D Breve’, nel Vimercatese, che nemmeno è stata approvata dalla Banca europea degli investimenti, dopo le modifiche in corso di progettazione".
Per il gruppo che rappresenta il mondo degli agricoltori "i guasti economici si tramuteranno in guasti sociali: saranno molti i disoccupati che non potranno garantire un futuro dignitoso ai propri figli. L’assenza di produzione agricola inciderà sulla qualità e sui prezzi degli alimenti: dall’ortofrutta ai cereali, dai latticini agli insaccati, la perdita di prodotti locali obbligherà i consumatori a dipendere ancora di più dai mercati esteri, intaccando ulteriormente le loro tasche".
Uno scenario che per Cia si aggiunge a quello ecologico.
"I problemi causati dall’opera su questo fronte rischiano di essere incalcolabili e irrecuperabili. La Brianza, già devastata e privata di boschi e campi con città che hanno più del 90% della superficie coperta da cemento, come la stessa Meda, non può permettersi altri scempi di questo genere".
"Sarebbe questa – conclude Santeramo – la politica green tanto viene decantata dai politici e invocata a gran voce dalla Ue e dalle istituzioni internazionali? Anziché promuovere la mobilità sostenibile viene costruita una nuova autostrada a otto corsie? Un controsenso continuo che stravolge il senso di comunità, progresso e benessere".