
I cittadini si sono presentati in Consiglio comunale per protestare contro i lavori della Pedemontana: “Un’opera inutile e dannosa” La seduta è stata sospesa per alcuni minuti
LISSONE – Si sono presentati in aula in una cinquantina e tutti assieme hanno issato cartelli fatti in casa per dire che “nessuna compensazione vale questo disastro”. I lissonesi contrari alla realizzazione della Pedemontana sono tornati a far sentire la loro voce: l’hanno fatto martedì sera con un flash mob a sorpresa durante l’ultima seduta di Consiglio comunale. La protesta pacifica è durata pochi minuti, il tempo necessario a ribadire il no secco a un’opera considerata “inutile e dannosa” e a sottolineare la disparità incolmabile tra l’impatto del tratto brianzolo della nuova autostrada e le compensazioni ambientali previste dal progetto.
L’iniziativa, che ha portato a sospendere temporaneamente la seduta del parlamentino locale, è stata organizzata dal Comitato per la difesa del territorio, che da tempo si batte contro la costruzione di Pedemontana e che raccoglie residenti delle frazioni di Santa Margherita, Bareggia e San Giorgio, ossia le zone più colpite dall’arrivo dell’autostrada in questa fetta di Brianza.
L’obiettivo della manifestazione era ben esplicito sui cartelli esposti, che recitavano “No Pedemontana - Nessuna compensazione vale questo disastro”. Nel mirino l’inadeguatezza delle opere ambientali che dovrebbero riequilibrare la cementificazione portata dall’autostrada, la mancanza di proporzione “tra ciò che viene dato e ciò che viene tolto”.
“Lo scempio di Pedemontana non si può compensare - dicono dal Comitato -. Le compensazioni odorano fortemente di fregatura. È il vocabolario della lingua italiana a spiegarcelo: il verbo compensare viene definito come “controbilanciare ristabilendo un rapporto di equilibrio o di parità”. Se questo è il significato, la domanda sorge spontanea: i progetti di compensazione previsti ristabiliscono un equilibrio e una parità rispetto al danno dato ai nostri territori? La risposta è no”.
“A Lissone - spiegano - le compensazioni valgono un milione e 400mila euro, complessivamente Pedemontana vale quasi 5 miliardi. In breve: ai signori del cemento una valanga di denaro, ai cittadini le briciole”.
Sotto accusa anche la scelta del Comune di destinare parte di quei fondi alla riqualificazione del parco di via Botticelli, accanto alla caserma dei pompieri, distrutto dal nubifragio del luglio 2023, “la prima tragica manifestazione del cambiamento climatico in Brianza. Ora che si fa? Con due anni di ritardo lo si sistema con le briciole di Pedemontana che, asfaltando milioni di metri quadri di suolo, aggraverà pesantemente la crisi climatica in atto. Un cortocircuito quasi da ridere se non si trattasse delle nostre vite”. Per il Comitato l’esempio da seguire sarebbe quello degli 11 sindaci del Vimercatese, “di ogni orientamento politico, che si apprestano a una battaglia legale per fermare Pedemontana”. “Chiediamo che gli scavi vengano bloccati - concludono - e soprattutto chiediamo che si inverta la rotta su come spendere i nostri soldi”.