Ritardi e perdite. La Corte dei Conti mette sotto la lente il cantiere infinito dell’autostrada Pedemontana.
Anzitutto i ritardi: la prima data annunciata prevedeva il taglio del nastro dell’opera da 157 chilometri (di cui 75 in autostrada) per Expo 2015, ma i lavori, bloccati da 9 anni a Lentate sul Seveso dopo l’inaugurazione dell’ultimo lotto da Lomazzo, sono ripresi solo in questi mesi con le prime opere propedeutiche, espropri, bonifiche belliche, spostamento dei sottoservizi. E poi le risorse: l’opera, nata per essere realizzata in project financing e destinata a costare oltre 4 miliardi di euro, in realtà finora è stata pagata solo dal pubblico: Stato (1,2 miliardi) e Regione Lombardia, che ormai è diventata azionista unica e rischia di indebitarsi troppo.
La strigliata è arrivata ieri nella relazione sul giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Lombardia per il 2023, illustrato dalla Corte dei Conti di Milano. "Si registra il ritardo nella realizzazione delle tratte B2 e C dell’opera – scrive la magistratura contabile – per le quali è stato sottoscritto il contratto nel 2022 e di cui si prevede l’apertura al traffico nel 2026". Ancora più in alto mare la tratta D del Vimercatese, per la quale è ancora in corso la procedura di approvazione del progetto definitivo della variante (tratta D breve), la cui realizzazione è stata stralciata dal piano complessivo approvato da anni a Roma dal Cipe (l’attuale Cipess), per slittare a dopo l’apertura al traffico delle tratte B2 e C.
La società, rimarca la Corte dei Conti, per il quarto anno consecutivo, "ha registrato perdite, che, al 31 dicembre 2023, ammontano a quasi 12 milioni di euro, mentre le perdite pregresse sono pari a quasi 86 milioni".
A seguito della riduzione delle riserve e della perdita registrata nel 2022, la partecipazione regionale è stata svalutata e pertanto al 31 dicembre 2023 ammonta a 359,2 milioni. E i debiti verso le banche finanziatrici sono arrivati a 162 milioni per il 2023.
La situazione è complessa. L’opera, nata per collegare in modo veloce l’area di Malpensa alla Bergamasca attraversando la Brianza, è ambiziosa. E per coprire con aumento del capitale sociale e prestiti il rischio delle banche, la Regione è dovuta intervenire in diversi modi, anzitutto acquistando nel 2022 da Intesa Sanpaolo altre partecipazioni della società Autostrada Pedemontana Lombarda per un totale di 62 milioni, arrivando così ad aumentare la propria partecipazione azionaria diretta in Apl dal 53,77 al 63,34%. Il restante 36,66% delle azioni è detenuto dalla stessa Regione in via indiretta attraverso la società FNM, socio di controllo di Milano Serravalle-Milano Tangenziali Spa, titolare della partecipazione in Apl. Quindi la Regione oggi di fatto è l’unico controllore di Apl. Sono stati poi predisposti una garanzia di 300 milioni per poter individuare tramite gara l’operatore per le tratte B e C e un prestito di 900 milioni per la società a garanzia di liquidità (bilancio previsionale 2021). E nel bilancio di assestamento che verrà messo in votazione la prossima settimana si versano ulteriori 600 milioni per far fronte agli extra costi dovuti agli aumenti dei tassi di interesse, all’aumento delle materie prime e ai mancati ribassi di gara. Interventi che potrebbero essere coperti da una nuova legge dello Stato.
"Un giudizio durissimo – attaccano dalla Regione il capogruppo dem Pierfrancesco Majorino e il capodelegazione in commissione bilancio Pietro Bussolati – La Corte segnala che Pedemontana Lombarda Spa è per le casse pubbliche un grosso problema, perché nel solo 2023 ha perso 12 milioni, e le perdite ora ammontano a 86 milioni. La partecipazione della Regione si è svalutata, la restituzione del prestito è sempre più incerta e in un orizzonte temporale decisamente ampio, dice la Corte, che appare eccessivamente gravoso, in termini di rischio, per la posizione dell’ente creditore, cioè la Regione".
All’attacco anche Dario Balotta di Europa Verde: "Oltre ai conti nemmeno i tempi tornano. Pedemontana sta presentando in Regione il programma di realizzazione della sola B2 (della C nemmeno si parla) dichiarando che i 40 e passa mesi dei cantieri finiranno nel 2028, tra l’altro imponendo i disagi maggiori proprio durante le Olimpiadi Invernali 2026".
"Quando uno deve costruire un’autostrada, finché non ha finito la costruzione, è sempre in perdita. Sarà in perdita nei prossimi 3, 4, 5 anni finché l’autostrada non sarà completata”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della cerimonia di parifica del rendiconto 2023 della Regione da parte della Corte dei Conti, a proposito dei rilievi della magistratura contabile sui ritardi e l’indebitamento della controllata Pedemontana Lombarda. “Chi costruisce un immobile per poi rivenderlo finché non rivende gli appartamenti, la società è in perdita. Come farebbe a fare utile Pedemontana che sta costruendo l’autostrada, che deve pagare gli onori del mutuo che ha contratto? Quando avremo finito l’operazione, quando avremo finito l’autostrada, la società ritornerà in equilibrio”, ha ribadito.