MONICA GUZZI
Cronaca

Congresso Lega Nord, Pellegrini eletto segretario provinciale

Sostenuto dai Giovani padani e da Paolo Grimoldi, il neosegretario di Monza e Brianza l'anno prossimo dovrà affrontare le elezioni in otto Comuni a partire dal capoluogo

Emanuele Pellegrini

Monza, 6 novembre 2016 - Alla fine ha vinto il candidato dei Giovani padani e del segretario nazionale Paolo Grimoldi. Emanuele Pellegrini, 41 anni, avvocato, già candidato sindaco lumbard a Carnate e consigliere comunale per cinque anni, è stato eletto ieri segretario provinciale della Lega Nord.

A sceglierlo, 287 votanti su 452. Altri 159 voti sono andati al capogruppo del Carroccio in Provincia e assessore a Lazzate, Andrea Monti, 38 anni, per il quale aveva votato anche il capogruppo in Regione Massimiliano Romeo. Cinque le schede nulle, una bianca.

"E ora tutti sul pezzo per il referendum di dicembre e poi tutti a Monza e negli altri comuni che vanno al voto per le amministrative dell’anno prossimo", il primo commento a caldo del neosegretario, felpa salviniana addosso, con tanto di logo “Monza”, una sorta di dichiarazione di guerra in vista delle imminenti amministrative.

"Dobbiamo giocarci una partita importante. Si vota a Monza, Lissone, Meda, un Comune che era nostro e che dobbiamo assolutamente riprenderci", ha detto ieri pomeriggio Pellegrini, subito dopo la proclamazione, fra una stretta di mano e l’altra. La partita non sarà semplice: oltre che a Monza, Lissone e Meda, nel 2017 si vota anche a Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Lesmo, Carnate e Usmate Velate, tutti municipi conquistati dal centrosinistra nell’ultima tornata elettorale. Quale strategia per il centrodestra? "Prima di tutto sentiremo tutte le sezioni interessate al voto per valutare le singole situazioni locali. Poi andremo a parlare con gli altri". Si parla con tutti, spiega il neosegretario, ma non si esclude niente, nemmeno il caso per caso. Perché, ricorda, "nel centrodestra siamo noi che in questo momento abbiamo il maggiore consenso, quindi dobbiamo fare valere questa posizione".

Rammarico in casa avversaria. "Ancora una volta pago per il mio cognome - dice scoraggiato Andrea Monti, figlio del senatore scomparso Cesarino -. La mia era una candidatura contro tutti, non ho stretto alleanze con nessuno ma ho presentato un programma per esportare a livello provinciale il modello vincente delle Groane. Evidentemente hanno prevalso altre logiche, tant’è che non ci siamo nemmeno confrontati sui programmi: nonostante l’indicazione del provinciale, alcune circoscrizioni, compresa quella del mio avversario, non hanno organizzato alcun incontro. Ciò significa che più che una questione di programma è stata una questione di appartenenza".

Infine la stoccata: "Io non ci perdo nulla. Stasera torno a Lazzate, dove la Lega governa dal ’93. Altri torneranno nelle città dove governa il Pd". Intanto Massimiliano Romeo, capogruppo lumbard in Consiglio regionale, suona la sveglia agli alleati di centrodestra. L’anno prossimo a Monza si vota e mancano ancora candidati ufficiali e programma: praticamente gli ingredienti principali di una campagna elettorale. "Bisogna muoversi - dice -. Occorre che tutti i partiti del centrodestra comincino a trovarsi: ormai siamo sotto data e se non ci diamo una mossa rischiamo che le prossime amministrative, che già sono in salita, lo siano ancora di più. Se non c’è condivisione sul candidato, che almeno si trovino accordi su quattro o cinque punti essenziali del programma, dalla sicurezza ai trasporti».

Nei mesi scorsi il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini, aveva proclamato proprio Romeo candidato sindaco della Lega Nord per le comunali di Monza del 2017. Lui prende tempo. "La mia candidatura? Non è ancora decisa", dice, rilanciando l’invito alla compattezza del centrodestra. "Se ci presentiamo uniti abbiamo più possibilità, altrimenti sarà molto difficile...".