
Il palazzo Inps di Monza
Monza, 7 luglio 2020 - Calano leggermente i pensionati e crescono ancora un po’ le pensioni e Monza continua a confermarsi un paese per vecchi in qualunque annata presa in considerazione. E’ sempre rimasto positivo il segno per le pensioni, anche nei periodi peggiori della crisi avviata nel 2008, e l’ultimo anno non fa certo eccezione con un ulteriore ritocco al rialzo per i valori medi riconosciuti mensilmente dall’Inps ai vari tipi di beneficiari del reddito previdenziale. E che siano di vecchiaia, reversibilità, invalidità o altri assegni sociali, a Monza ce ne sono molte da pagare, in media una ogni tre persone: su circa 123mila monzesi residenti quest’anno sono 39.701 le pensioni che a vario titolo vengono riconosciute in città, un numero che è in lieve calo negli ultimi anni (39.854 pensioni nel 2019, qualche centinaia in meno delle 40.140 del 2018).
Continua invece ad aumentare la spesa previdenziale complessiva dei monzesi arrivata a quasi 590 milioni di euro per quest’anno, quando nel 2019 era di poco superiore a 583 milioni e l’anno prima era di 576 milioni. Sono cifre proporzionali alle rivalutazioni annuali delle pensioni che sono costantemente al rialzo e, per quanto riguarda Monza, il valore medio raggiunto in città tra tutti i tipi di assegni pagati dall’Inps è di 1.237,24 euro mensili, era 1.220,36 euro un anno fa mentre nel 2018 era di 1.196,86 euro. Ma i pensionati non sono tutti uguali né tutti sono trattati allo stesso modo e, anzi, ci sono grosse differenze tra le diverse categorie di beneficiari, in particolare in quella più numerosa, che è pure quella più “ricca“, delle pensioni di vecchiaia che a Monza sono 24.677 e hanno un valore medio di 1.563,13 euro al mese.
Gli altri trattamenti pensionistici sono molto meno e molto più basse e, a parte quelle di reversibilità, si tratta di assegni sociali dell’Inps che in media non superano i 500 euro al mese. Ogni anno l’Istituto nazionale di previdenza pubblica i dati aggiornati sulla situazione pensionistica italiana, numeri da cui l’ufficio Statistica del Comune estrae i valori locali per farne il quadro cittadino. Messi in relazione con quelli degli anni precedenti, si può avere uno storico dell’evoluzione delle pensioni in città, in particolare per quelle di vecchiaia più numerose e più significative: i beneficiari sono leggermente calati nell’ultimo anno, da 24.852 del 2019 ai 24.677 di quest’anno, ma l’importo percepito è cresciuto dai 1.537,24 al mese dell’anno scorso ai 1.563,13 euro attuale, un assegno che storicamente è in costante aumento: nel 2018 era 1.497,77 euro, mentre in passato era 1.448,24 euro nel 2015 oppure 1.370 euro nel 2012.
Dopo le pensioni di vecchiaia sono gli assegni cosiddetti del “superstite“, le reversibilità, i più diffusi: ne beneficiano 7.975 e hanno un valore medio di 871,23 euro (erano 858,26 euro mensili nel 2019), poi seguono gli invalidi civili e in città ne sono stati riconosciuti 5.249 (erano 5.134 l’anno scorso) per un assegno mensile medio di 448,03 euro (444,95 euro nel 2019) a cui si aggiungono 930 pensioni di invalidità dal valore medio mensile di 913,37 euro (893,16 euro l’anno scorso) mentre chiudono la statistica previdenziale cittadina gli assegni sociali che sono riconosciuti a 891 monzesi per un contributo mensile medio di 488,25 (era 475,14 euro nel 2019).