Villa Serena è stata un punto di riferimento per le famiglie monzesi. Al suo esordio aveva 560 posti letto, in diversi reparti, poi inglobati dall’ospedale San Gerardo. Dal 1988 al 1996 fu gestita dalla cooperativa La Meridiana. Ricorda bene Villa Serena dei decenni passati Roberto Mauri, presidente e promotore della Meridiana che oggi gestisce la Rsa San Pietro, Progetto SLancio e Il Paese ritrovato.
Si ricorda com’era Villa Serena degli anni ‘70 e primi anni ‘80?
"Il ricordo affonda nella mia infanzia. Ci andavo con mia mamma per fare visita a nostri conoscenti. Il rapporto era informale e si faceva amicizia anche con altri anziani ricoverati".
Com’era quella zona di Monza?
"Allora non c’era l’Ospedale Nuovo e non c’era il quartiere di Parco ‘80. Perciò, andare a Villa Serena significava andare in campagna, nelle stradine, alcune delle quali ancora sterrate".
E i ricordi professionali?
"Era stato costruito con i fondi dell’Ente comunale di assistenza di Monza (ECA), quindi con i contributi dei monzesi e in origine aveva 560 posti letto. La proprietà era comunale, poi negli anni è stata trasferita all’ospedale San Gerardo che trasformò alcuni reparti di Villa Serena in reparti geriatrici. Rimasero allora 110 posti letto, divisi in due reparti, non autosufficienti parziali (Nap) e totali (Nat). Quindi, nel 1987 l’allora presidente Vigilio Sironi chiese alla Cooperativa La Meridiana di occuparsene. Era una struttura all’avanguardia. La configurazione a pentagono permetteva la gestione, con spazi di respiro tra giardino e corridoi del secondo piano, per 60 posti letto. Allora non c’era la partecipazione di Regione Lombardia, con la quota sanitaria. La retta era tutta in capo agli utenti e alle loro famiglie".
Poi cosa è successo?
"A partire dal 1996, con l’aziendalizzazione della sanità voluta dalla riforma da Regione Lombardia, la nuova azienda Ospedale San Gerardo cambiò l’assetto organizzativo, smantellando la casa di riposo. Gli anziani ricoverati furono trasferiti in altre residenze a Nova e in Brianza. Noi come cooperativa la Meridiana, insieme a 35 associazioni che si occupavano di anziani creammo il Comitato Essere anziani a Monza, che raccolse 25mila firme, per chiedere di temporeggiare, fino alla costruzione della nuova Rsa Savina Fossati. Ma non ci fu niente da fare. Il comitato si proponeva anche di creare una sensibilità nelle istituzioni e nell’opinione pubblica sulla tematiche relative all’invecchiamento. All’epoca eravamo agli albori: non c’era una sensibilità sociale strutturata, al riguardo".
Come avete vissuto il cambiamento?
"È stata percepita come una pagina travagliata per la storia di Monza, essendo Villa Serena un punto di riferimento per gli anziani e le famiglie della città. Oggi fa un certo effetto girare per i corridoi della struttura, trovando servizi ospedalieri, peraltro all’avanguardia. Ma è il segno dei tempi che cambiano".
Cristina Bertolini