di Martino Agostoni
"Non è più sufficiente chiedere scusa ai cittadini per i disagi causati dall’inefficienza di un soggetto privato ma è necessario in Comune un vero e proprio cambiamento di rotta e di mentalità". Non si ferma la bufera causata dal fallimento del “Piano Neve“ e il sindacato Usb la fa entrare direttamente in municipio.
La federazione di Monza e Brianza dell’Unione sindacale di base ha diffuso ieri un lungo comunicato per denunciare come i tanti problemi e disservizi avuti in città a causa della nevicata di lunedì abbiano origine nell’amministrazione pubblica, nella "scellerata politica del personale attuata in questi ultimi anni, da tutte le giunte che si sono succedute – scrive il sindacato -. Politica del personale fatta di tagli e di chiusura di servizi. Non è un caso che la drastica riduzione del personale nei servizi di manutenzione, dalle strade ai giardini e quella degli immobili, ha portato a quel disastro che è sotto gli occhi di tutti in questi giorni". Usb ricorda che il Comune di Monza ha ridotto negli anni a meno di 5 il numero di operai per i servizi sulle strade e a 4 quello degli addetti alla manutenzione del verde, scelte fatte "al grido di privato è meglio", scrivono, e quindi appaltando all’esterno servizi che fino a pochi anni fa erano svolti da personale comunale.
"Ora naturalmente – prosegue il comunicato - la colpa del disastro annunciato andrà fatta ricadere sulla ditta appaltatrice del servizio di sgombero della neve, ma una domanda ci sorge spontanea: chi doveva vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori previsti nel famoso “Piano neve“ dove era nella notte tra domenica e lunedì?".
Il dito dei sindacalisti è puntato verso "i dirigenti e professionisti ben pagati, fino a 5 volte più di un normale operaio o impiegato, per vigilare sugli appalti e sulla loro corretta esecuzione, ma – sostiene Usb - qualcosa stavolta non ha funzionato".
La proposta dell’Unione sindacale di base di Monza è di avviare un percorso per "la reinternalizzazione di tutti i servizi pubblici esternalizzati con conseguente assunzione di figure operaie e impiegatizie e la totale copertura del turn over".
Sarebbe una scelta controcorrente rispetto alla "privatizzazione dei servizi", un modo di gestire le attività di pubblica utilità che, secondo il sindacato, "risponde a logiche che nulla hanno a che vedere con l’efficacia e l’economicità degli stessi, così come è stato dimostrato in maniera eclatante da qualche centimetro di neve in una notte d’inverno".