
Pietro Occhiuto, segretario Fiom-Cgil per la Brianza, ha raccontato di essere stato minacciato durante un'assemblea
Agrate Brianza (Monza e Brianza) – È scontro aperto ormai tra Fiom Cgil e Uilm alla St di Agrate Brianza, dopo il “caso” Pietro Occhiuto. Il segretario generale della Fiom-Cgil Brianza ha raccontato nelle scorse ore di aver ricevuto una minaccia esplicita di morte da parte di un delegato di un’altra organizzazione sindacale, che poi si è scoperto essere aderente alla Uilm.
La minaccia
“Ti sparo in fronte con una calibro 45”, la frase choc pronunciata durante un’assemblea sul destino della storica azienda brianzola di microelettronica. La vicenda, resa nota dallo stesso Occhiuto e poi rilanciata da un comunicato della Fiom Cgil, che annuncia l’intenzione di passare alle vie legali, sta animando il dibattito sul web con reciproci scambi di accuse.
La solidarietà
Occhiuto ringraziando gli amici e colleghi per i tanti messaggi di solidarietà, arrivati anche da Fim-Cisl, ha fatto sapere di aver “dovuto bloccare la pagina dei Delegati della Uilm di St che ha iniziato ad intasare il mio profilo con un comunicato che distorce completamente la realtà dei fatti, almeno quattro persone presenti hanno potuto assistere alla scena. Chi vuole può comunque andare sulla loro pagina a leggere ciò che scrivono. Nei prossimi giorni la Fiom della Brianza valuterà i passi da fare anche a tutela dei propri Delegati che ogni giorno, ogni santissimo giorno, subiscono in fabbrica pretestuosi attacchi. Adesso diciamo basta! Noi non ci facciamo intimidire dalla campagna di odio che altri stanno mettendo in campo”.
La versione della Uilm
Ecco, dunque, la versione dei delegati della Uilm attraverso un post su Facebook e un successivo comunicato. “In tutte le assemblee sono stati attaccati dai lavoratori che hanno perso stima e fiducia... Alla luce di questo il signor Pietro Occhiuto, segretario della Fiom di Monza e Brianza, ha pensato bene di fare un po' di sceneggiata sui social prima ancora di andare eventualmente a denunciare la persona che lo avrebbe minacciato di morte. A quanto pare ieri alla fine dell'assemblea squadra E, all'uscita della mensa il signor Occhiuto quando ha visto Il delegato della UILM Armando, ha pensato bene di additarlo come' fascista' che ha votato la Meloni...A quel punto il signor Armando delegato Uilm, gli ha risposto che se fosse stato veramente un fascista meloniano gli AVREBBE già sparato in testa.....Questa VERITÀ ASSOLUTA (ci sono testimoni) del nostro delegato è stata strumentalizzata e modificata a piacimento dalla Fiom tutta e dai delegati Fim che in queste ore si stanno rendendo solidali sui social”, così si legge sul post datato 8 marzo.
Il comunicato ufficiale
"Se i fatti si fossero realmente svolti in questi termini, si tratterebbe di un episodio gravissima. Tuttavia ci chiediamo: i fatti sono davvero andati come il Sig. Occhiuto li ha descritti?”, recita il comunicato del Coordinatore Nazionale Uilm che poi rincara la dose, confermando la versione già indicata sopra: “Suggeriamo a Occhiuto di non fare la vittima, considerando che in passato alcunio delegati di Fiom-Cgil si sono resi protagonisti di episodi ben più gravi, e di rispettare la libertà di espressione e di voto di ogni lavoraotre. Nessuno dovrebbe essere etichettato come fascista solo perché ha un pensiero diverso da quello della Fiom-Cgil”. I cui aderenti, dal canto loro, contestano la versione di Uilm, bollandola come non veritiera.