La provincia di Monza e Brianza registra un magro +0,2% di Pil nel 2024, ma una netta ripresa nel 2025 (+1,0%). Rispetto al pre-pandemia, le previsioni indicano che il 2024 si è concluso con un incremento del 5,6% sul 2019, superiore alla stima per l’Italia.
Rispetto alla Lombardia, la provincia ha ricevuto un contributo minore dai servizi, mentre le esportazioni (+5,8% tendenziale tra gennaio e settembre 2024) hanno sostenuto la manifattura, senza tuttavia permettere una tenuta complessiva del settore. Il numero di occupati si prevede in leggero calo nel 2024 (-0,5%): la stima rispecchia un indebolimento della forza lavoro che si osserva dai dati preliminari relativi al primo semestre dello scorso anno.
Queste evidenze suggeriscono che si tratti principalmente di contratti a termine e si inseriscono in un contesto di massimi storici per l’offerta di lavoro, sia in termini di contratti permanenti che di tasso di occupazione.
A dirlo sono i dati del Centro Studi di Assolombarda. In particolare, le stime indicano che lo scorso anno la Lombardia è cresciuta del +0,5%, meno rispetto al +0,6% nazionale; una circostanza determinata, soprattutto, dal mancato traino dei mercati esteri, che ha penalizzato una struttura economica particolarmente votata alla manifattura e ai servizi alle imprese. Le previsioni per il 2025 invece migliorano attestandosi al +1,1%, e superando il +0,7% previsto a livello italiano. Il rallentamento della Lombardia nel 2024 ha rispecchiato un contesto di debolezza della domanda domestica e globale. Nonostante il deciso calo dell’inflazione, le famiglie hanno mostrato, infatti, una forte propensione al risparmio. Ha pesato anche il calo delle esportazioni lombarde, che nei primi nove mesi del 2024 sono scese dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.