Entrare nel Sistema museale nazionale significherà ricevere più finanziamenti ministeriali, avere orari ancora più lunghi di apertura e giorni ulteriori, migliorare la protezione dei beni e aumentare il flusso turistico, connettendosi alla rete che attualmente comprende 5mila musei su scala nazionale e collabora con Stato, Regioni, Comuni, Università e il sistema di formazione. Si tratta di una rete composita, coordinata dalla Direzione generale Musei (emanazione del ministero della Cultura), che ha come primo obiettivo quello di creare una governance del patrimonio improntata alla sostenibilità, all’innovazione e alla partecipazione. La Villa Reale di Monza potrebbe rientrare in itinerari turistici ben più ampi, su scala dell’area urbana milanese ad esempio, o in senso ancora più ampio su area lombarda o interregionale, ed essere oggetto di visite di scuole, università, realtà culturali che prevedono percorsi in più tappe museali.
Si allargherebbe lo spettro di iniziative turistiche, scolastiche e accademiche in cui potrebbe essere coinvolta la futura “Villa-Museo“. Per i fruitori un bel vantaggio sarebbe potersi avvalere della “Domenica al museo“ ad esempio, cioè della visita gratuita ogni prima domenica del mese. E anche a livello di governance tutto sarebbe più semplice: gli istituti del Sistema sono inseriti in economie di scala, che includono la prestazione condivisa di servizi e competenze professionali. Ci si potrebbe avvalere di una fitta rete di servizi digitali sia per le struttura museale sia per cittadini e turisti.
A.S.