"Prima stavo in un centro di formazione all’autonomia, un posto per ragazzi disabili, e le forchette me le davo in fronte, adesso le uso per lavorare".
Lorenzo, uno dei ragazzi impiegati nei ristoranti di Nico Acampora, ha raccontato al G7 la sua vita prima di PizzAut. La testimonianza è sgorgata dal cuore, mentre distribuiva tranci di pizza agli ospiti pochi minuti prima della firma della Carta di Solfagnano.
Il documento conclusivo del G7 della Disabilità, il primo della storia, ha nello spirito molto dell’esperienza dei gruppi invitati dalla ministra Alessandra Locatelli ad Assisi per mostrare ai colleghi di Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Italia cosa sanno fare i ragazzi diversi. Negli otto punti che verranno recepiti dall’agenda del G20 c’è il sapore dell’avventura dei locali di Monza e Cassina per assicurare un mestiere vero anche anche a chi non osava neppure sperarlo. "E invece è un diritto esattamente come per tutti gli altri", ha detto il fondatore. Ieri, per lui e per la brigata è stata un’altra giornata indimenticabile: hanno servito la pizza ai grandi della Terra. Un traguardo anche per chi ha già messo a tavola il Parlamento italiano, quello europeo e l’Onu. Un’altra occasione per parlare delle barriere ancora da abbattere per chi convive con un handicap. È per smuovere le acque per tutti che Acampora e i suoi ragazzi hanno raggiunto l’Umbria.
"Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’invito della ministra Alessandra Locatelli a partecipare, è stata davvero un’emozione fortissima – conclude Acampora - un’occasione unica per portare all’attenzione del mondo la necessità assoluta dei disabili di lavorare. Matteone, Leo, Andrea, Lorenzo, Edo, Simone e Beatrice hanno consapevolezza del peso dell’evento al quale hanno preso parte. Sono l’esempio di un’inclusione diversa, che fa rima con diritti e dignità. Siamo nati per questo". Una lezione impartita insieme ad altri giovani speciali in arrivo da tutta Italia e altrettanto impegnati in progetti riusciti di inserimento professionale. Alcuni anche da Monza, come i ragazzi autistici del laboratorio artistico “Facciavista“, che ha creato dei foulard da donare agli ospiti in onore del G7.