MARCO GALVANI
Cronaca

"Pochi vaccini al San Gerardo"

Antinfluenzale, il sindacato NurSind denuncia: "Scarseggiano per medici, infermieri e personale"

di Marco Galvani

Antinfluenzale, "scarseggiano i vaccini per medici, infermieri e personale tecnico-amministrativo del San Gerardo". E ancora, "le sedute per la vaccinazione sono previste in orari che mal si conciliano con i turni e in locali in cui è difficile evitare assembramenti". A lanciare l’allarme è Donato Cosi, segretario territoriale del sindacato infermieri NurSind Monza e Brianza, dopo aver ricevuto "numerose segnalazioni in merito alle difficoltà che i lavoratori della Asst di Monza stanno riscontrando nel poter effettuare il vaccino antinfluenzale, soprattutto per la scarsa disponibilità di vaccini messi a disposizione". Eppure soltanto qualche mese fa tutto il personale è stato "fortemente sensibilizzato ad aderire alla campagna vaccinale, con l’indicazione che l’obiettivo prioritario dell’azienda era di raggiungere una percentuale di lavoratori vaccinati di almeno il 70%, il 50% a livello regionale".

Campagna ancor più importante in una Asst che in questa seconda ondata di contagi sta ancora facendo i conti con numerosi medici e infermieri a casa a causa del Covid: ad oggi sono circa 200, tra il San Gerardo e l’ospedale di Desio. Eppure, "la situazione attuale vede una carenza di dosi per riuscire a coprire tutte le richieste del personale e un calendario inadeguato delle vaccinazioni – puntualizza Cosi -: oggi le vaccinazioni vengono effettuate solo per due ore al giorno, quattro giorni alla settimana, in una fascia oraria (dalle 16 alle 18) che poco agevola l’accesso del personale turnista".

Senza dimenticare il fatto che "la direzione dovrebbe anche individuare idonei locali dove poter effettuare le vaccinazioni al personale sanitario in completa sicurezza ed evitando assembramenti". Anche se, chiarisce il direttore generale dell’Asst di Monza, Mario Alparone, quest’anno la risposta dei medici e degli infermieri alla campagna antinfluenzale è andata oltre le previsioni e quindi "si è proceduto con criteri di priorità partendo dai reparti che hanno a che fare con i pazienti più fragili, per poi estenderla anche agli altri. In coerenza con le forniture vaccinali in arrivo cercheremo, se possibile, di incrementare la copertura". In ogni caso "sono molto orgoglioso che quest’anno i 3.800 operatori sanitari della Asst abbiano mostrato grande senso di responsabilità e aderito in larga misura alla copertura vaccinale, che gli scorsi anni raggiungeva solo il 30 per cento" dice Alparone.