REDAZIONE MONZA BRIANZA

Pollice dentro e dita a pugno: ecco il segno contro le violenze

Signal for help: il gesto per segnalare quando ci troviamo in pericolo

Si mostra la mano con il pollice piegato sul palmo e si chiudono le altre quattro dita come un pugno. Si può fare una sola volta oppure ripeterlo per il tempo necessario ad attirare l’attenzione. In tutti i casi è un segnale di aiuto, un modo per chiedere assistenza e comunicare di essere vittime di abusi domestici o violenza da parte del marito, fidanzato o partner che in quel momento è vicino. È un gesto silenzioso e discreto che è stato mostrato e ripetuto giovedì sera in Consiglio comunale da parte delle sette donne consigliere che compongono l’assise cittadina. La seduta si è tenuta in videoconferenza e le sette consigliere comunali, sia di maggioranza di opposizione, hanno svolto un intervento congiunto condividendo lo schermo e leggendo a turno il documento con cui hanno voluto portare all’attenzione della città questa nuova campagna contro la violenza di genere. Federica Mosconi (Lega), Francesca Pontani (gruppo Misto, Italia Viva), Maria Chiara Pozzi (Monza per Scanagatti), Anna Martinetti (Monza per Maffé), Laura Capra (Lega), Sandra Onofri (Forza Italia) e Marianna Gaspero (Fratelli d’Italia) hanno spiegato che è partita dal Canada l’iniziativa.

Un segno riconoscibile che una volta visto porti a segnalare la richiesta d’aiuto ai servizi antiviolenza (al numero 15.22) o alle autorità. Le sette consigliere hanno chiesto che anche il Comune di Monza si faccia promotore dell’iniziativa assieme alla rete antiviolenza Artemide Attiva. Una richiesta subito accolta dall’assessore alle Politiche sociali Desirée Merlini.

Martino Agostoni