Prescrizione del reato di bancarotta fraudolenta per l’ex assessore regionale lombardo e coordinatore provinciale del Pdl in Brianza Massimo Ponzoni, condanna a 4 anni di reclusione per l’ex moglie Anna Maria Cocozza. Sono le richieste presentate dal pm della Procura di Monza al processo che si sta celebrando a 15 anni dalle indagini che avevano visto al centro Ponzoni, condannato con sentenza definitiva nel 2018 a 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione sull’urbanistica al Comune di Desio e bancarotta fraudolenta per il fallimento delle sue società immobiliari, pena ormai interamente scontata dopo il carcere con l’affidamento ai lavori di pubblica utilità.
Nel ricorso per Cassazione i giudici hanno dichiarato nullo il decreto di giudizio immediato e quindi la sentenza del Tribunale di Monza in merito al fallimento delle immobiliari Piermarini e Pellicano, rimandando gli atti alla Procura monzese. I fatti relativi alla Pellicano sono già stati dichiarati prescritti e ora la stessa sentenza è stata chiesta per la Piermarini, fallita nel 2014, dal nuovo pm Michele Trianni (dalla prima sentenza al Tribunale di Monza non prestano più servizio gli allora originari magistrati che si sono occupati della vicenda giudiziaria) dopo avere escluso l’aggravante del danno di rilevante entità che avrebbe, di poco, allungato i tempi del colpo di spugna. Il rappresentante della pubblica accusa ha invece chiesto la condanna a 4 anni di reclusione per la ex moglie di Ponzoni, Anna Maria Cocozza, che è invece imputata per il fallimento della società Europa case, avvenuto in tempi successivi ma sempre in cammino verso la prescrizione. "Gestivo io di fatto la società di cui mia moglie era amministratrice, mia figlia faceva solo la segretaria", è venuto in aula a dire il papà 80enne dell’imputata per scagionarla, col rischio di trasformarsi da testimone a coindagato, anche se di fatti ormai prescritti. Una ricostruzione a cui non ha creduto invece il pm.
S.T.