Monza, 29 marzo 2017 - Il sindaco Roberto Scanagatti gradirebbe l’ipotesi, ma si rimette alla volontà della Curia. Il direttore del Consorzio Piero Addis la considera "un’idea carina".
Fatto sta che l’idea sta prendendo forma: rendere indelebile il ricordo del passaggio del Papa al Parco intitolando a suo nome l’area dell’ex ippodromo, che diventerebbe così "Prato Francesco".
"Nessuna invasione di campo, spetterà alla Curia decidere. La memoria, al di là di una possibile intitolazione, rimarrà comunque: credo che non ci sia mai stata così tanta gente al Parco", chiarisce Scanagatti.
Intanto gli operai hanno cominciato a smontare il gigantesco palco che ha accolto il Pontefice durante la messa di popolo di sabato. "Ci avevano chiesto più di due settimane, ma il bel tempo sta facilitando le cose - spiega Addis -. La parte compressa è limitata e il materiale del palco e dell’area disabili era leggero".
Già oggi dovrebbe essere liberata dalle transenne una prima parte del pratone, quella vicina alla villa Mirabellino. Poi, quando tutto sarà smantellato, continua Addis, "faremo la risemina e ricostruiremo l’esedra secondo il modello originario esatto coi carpini tagliati a globo".
Le due ville, Mirabello e Mirabellino, di proprietà dei conti Durini, erano infatti collegate da un doppio filare di carpini. "Il cardinale voleva che l’erba venisse tagliata in modo tale da non far bagnare i piedi ai suoi ospiti durante il passaggio", racconta il direttore del Consorzio.
Intanto oggi si è svolto in Prefettura un incontro di de-briefing per una valutazione conclusiva del sistema di sicurezza e mobilità messo in campo sabato. Durante l’incontro la prefetta Giovanna Vilasi ha espresso "vivo apprezzamento per il funzionamento della macchina amministrativa che ha consentito a cittadini e fedeli di vivere, in serenità e sicurezza, una bellissima giornata di festa".