Un presidio sul ponte sopra la Valassina a San Giorgio, un incontro per ribadire l’importanza di mettere uno stop al consumo di suolo e tante altre iniziative già in cantiere, tutte per dire no a Pedemontana. Il fronte di gruppi, comitati e movimenti che in Brianza si oppone allanuova autostrada continua nella sua mobilitazione.
La nuova, doppia tappa, sarà quella organizzata per questa settimana in biblioteca a Lissone e nella frazione di San Giorgio dal Comitato per la difesa del territorio, che raccoglie residenti delle frazioni di Santa Margherita e Bareggia di Lissone e di San Giorgio di Desio, le zone più coinvolte da questa porzione di tracciato della Pedemontana. Il primo appuntamento sarà domani alle 21 nella sala polifunzionale della biblioteca civica di piazza IV Novembre: qui Paolo Pileri, docente di pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano parlerà dei temi del suo nuovo libro intitolato “Dalla parte del suolo - L’ecosistema invisibile“. Un argomento che è al centro anche della raccolta firme che il Comitato per la difesa del territorio sta portando avanti e che punta a far inserire nel prossimo Pgt di Lissone la clausola di zero consumo di suolo. La petizione ha già superato le 1.200 adesioni. La seconda iniziativa, promossa dal Comitato insieme ad altre realtà che si battono contro l’arrivo di Pedemontana in questa fetta di Brianza, sarà un presidio contro l’autostrada che avrà luogo venerdì alle 18 sul ponte della Valassina a San Giorgio, in via Tagliabue. L’invito a partecipare è rivolto a tutti gli abitanti e per farsi vedere e sentire, accanto ai cartelli “No Pedemontana“, ci saranno luci e coperchi. L’intenzione, spiegano gli organizzatori della manifestazione, è "dire che la Brianza merita molto di più di un’autostrada inutile, insostenibile e devastante".
"Pedemontana – sottolineano – cancella gli ultimi spazi verdi, divora soldi da destinare a sanità e scuola pubblica, condanna la Brianza a un cantiere infinito". Tra gli obiettivi del presidio c’è anche quello di evidenziare una contraddizione, quella fra "il trasporto pubblico al collasso e una pioggia di denaro pubblico per l’autostrada". "Chiediamo – dicono – che ogni euro destinato a Pedemontana venga utilizzato per il potenziamento del trasporto pubblico locale".
La manifestazione sul ponte di San Giorgio sarà la seconda tappa di un presidio itinerante “No Pedemontana“ partito il 25 ottobre con un’iniziativa simile a Santa Margherita, sempre per ribadire che "Pedemontana va fermata". Intanto il Comune di Lissone ha concesso nei giorni scorsi le autorizzazioni in deroga per la rumorosità dei lavori, necessarie per avviare le operazioni di bonifica dei terreni coinvolti dall’autostrada da eventuali ordigni bellici della Seconda guerra mondiale: Pedemontana avrà un anno abbondante di tempo, fino al 31 dicembre 2025, per mettere mano a queste aree. Ma per il Comitato è solo "un’attività molto ma molto preliminare rispetto all’inizio dei veri lavori".
Fabio Luongo