Nel 2020 erano tutti detenuti nel carcere di Monza e avrebbero preso di mira un altro “ospite”, costringendolo a comprare generi alimentari, sigarette e altri beni per quasi 900 euro che poi la vittima doveva consegnare. Ora nessuno è più dietro le sbarre, ma in quattro si ritrovano imputati di concorso in estorsione in un processo al tribunale di Monza. Si tratta di un italiano di 52 anni originario di Milano, due albanesi di 32 e 28 anni e un tunisino 31enne di Muggiò. Tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio, con l’italiano e il tunisino pure recidivi. La presunta vittima, un 25enne brianzolo, non si è costituito parte civile. Non era neanche sua intenzione denunciare di essere stato assoggettato alle richieste del quartetto, che sarebbe stato capeggiato dal 52enne italiano.
Erano stati i sorveglianti della casa circondariale monzese a rendersi conto nel maggio 2020 che il 25enne stava spendendo troppi soldi per i beni chiamati extravitto ed era emersa la presunta estorsione. I quattro erano stati denunciati, erano finiti in isolamento e si erano visti revocare tutti i benefici. Ora si difendono sostenendo che si trattava di un baratto con psicofarmaci. Si torna in aula a giugno.
S.T.