STEFANIA TOTARO
Cronaca

Primo stalker in Italia con braccialetto elettronico d’urgenza: lo danneggia per pedinare la ex, arrestato

Monza, il 30enne dell'hinterland milanese si era recato ancora una volta in un bar frequentato dalla giovane. Ora si trova in carcere

Polizia controlla gps braccialetto elettronico

Polizia controlla gps braccialetto elettronico

Monza, 28 Dicembre 2023 - Gli avevano applicato, primo in Italia, il provvedimento d'urgenza del divieto di avvicinamento alla persona offesa con uso del braccialetto elettronico, la nuova misura per il contrasto alla violenza alle donne entrata in vigore dal 9 dicembre sull’onda del femminicidio di Giulia Cecchettin. Ma ora K.A., pizzaiolo italiano 30enne di origini egiziane residente a Cinisello Balsamo nell'hinterland milanese, già condannato a 18 mesi di reclusione per stalking nei confronti della sua ex, una ragazza monzese, ha collezionato un altro record: è il primo a venire arrestato fuori flagranza di reato per avere manomesso il braccialetto ed essersi recato ancora in un bar frequentato da quella giovane che lui proprio non riesce a smettere di perseguitare.

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A decidere il trasferimento in carcere del 30enne è stato il Tribunale di Monza, dopo che a nulla pare siano serviti nei confronti dell'uomo prima un ammonimento del Questore di Monza, poi l'arresto quando si era fatto trovare, alla fermata dell’autobus da cui sarebbe scesa la sua ex, con la macchina ricoperta da un lenzuolo su cui aveva scritto frasi romantiche. Infine la condanna e pure il braccialetto elettronico d'urgenza.

Quando nei giorni scorsi alcuni conoscenti della ragazza presa di mira hanno visto il 30enne al solito bar, è scattata la segnalazione. Perchè l'uomo aveva violato il divieto di avvicinarsi al luogo di residenza, dimora, lavoro, vacanza, viaggio e ogni altro luogo abitualmente frequentato dalla ragazza e di tenere comunque una distanza da lei di almeno 500 metri. Non segnalato dal braccialetto elettronico, che evidentemente era stato danneggiato. Quando le forze dell'ordine sono andate a casa del pizzaiolo per un controllo e hanno avuto la conferma che il dispositivo segnaletico non era funzionante, è scattato l'arresto, anche non in flagranza di reato come ora previsto dalle nuove normative del Codice Rosso e per K.A. si sono aperte le porte del carcere. Ora rischia una condanna da 1 a 5 anni di reclusione.