DARIO CRIPPA E SONIA RONCONI
Cronaca

Seregno, un coro unanime per la prof picchiata da un ragazzo al Parini: “Torni a insegnare”

La famiglia del giovane aggressore, intanto, ha presentato le sue scuse alla docente. Il ragazzo è stato anche ritirato dall’istituto

Il liceo teatro della vicenda (Radaelli)

Il liceo teatro della vicenda (Radaelli)

Seregno, 21 gennaio 2025 – Politici e colleghi la implorano di non farsi vincere dallo sconforto e dalla paura e di tornare a insegnare. I ragazzi chiedono di essere ascoltati. Rivendicano con orgoglio di aver rotto la cortina di silenzio e aver denunciato quanto accaduto nella loro scuola ma chiedono al mondo dei “grandi“ di fare la loro parte. E un educatore professionista dà loro ragione: “Questi ragazzi hanno fame di essere ascoltati”.

Seregno, città di 45mila abitanti nel cuore della Brianza. Liceo Parini. Non si sono ancora spenti gli echi di quanto accaduto il 15 gennaio scorso, emerso nei giorni successivi grazie alle parole e alle azioni degli studenti (circa 1.300) di quella scuola.

I fatti

Fine lezioni, cambio dell’ora. Una professoressa resta alla cattedra mentre i ragazzi esono alla spicciolata. Dentro con lei rimane anche uno studente di 17 anni, “un po’ problematico”, racconteranno i compagni. Non si sa per quale motivo, ma il giovane va ad affrontare la professoressa e la prende a pugni e schiaffi facendole uscire sangue dalle labbra, poi fugge. Altri studenti, al cambio dell’ora, la trovano tramortita e danno l’allarme.

Accompagnata al pronto soccorso, da quel giorno la docente è a casa, ancora sconvolta per l’accaduto.

Le reazioni

"Sono pronta a incontrare la docente, se lo vorrà, perché non deve abbandonare l’insegnamento per una brutta esperienza, che sapremo superare presto”, fa sapere la sottosegretaria al ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti.

La Consulta provinciale degli Studenti elogia i compagni che l’altro giorno hanno tappezzato la scuola di manifesti in cui denunciavano quanto accaduto e incoraggiavano la prof ferita ("Torni, la scuola non è la stessa senza di lei”): “La capacità di affrontare tematiche delicate con rispetto e consapevolezza è un segnale di maturità e impegno civico, valori fondamentali per costruire un dialogo autentico e costruttivo all’interno della comunità. Questo gesto rappresenta un esempio concreto di come il confronto possa diventare uno strumento per promuovere il cambiamento e sensibilizzare tutti a una riflessione più profonda”.

E ribadiscono "l’importanza di ascoltare la voce delle nuove generazioni. Come Consulta provinciale degli studenti, ribadiamo il nostro impegno a sostenere un clima di apertura e dialogo”.

Il preside del Parini Gianni Trezzi aveva chiesto a tutti il silenzio su una vicenda “delicata”.

La sollecitazione

La famiglia del giovane aggressore ha intanto mandato le proprie scuse alla prof (che non ha sporto denuncia per il momento) e ha ritirato il ragazzo da scuola.

Roberto Sabatino, educatore nelle scuole superiori brianzole da quasi vent’anni, invita a riflettere: “Alla base di tutto c’è sempre una grandissima fragilità dei ragazzi, gli adulti continuano un po’ a mettersi come una mano davanti agli occhi per non vederla”. Sabatino ripensa al caso di Varese, dove un anno fa un 17enne aveva accoltellato la sua professoressa. "Un chiaro segnale, è un chiaro campanello: non li stiamo ascoltando troppo. Perché la scuola è così tanto concentrata sulla didattica? C’è fame nei ragazzi di trovare un adulto con cui parlare, di cui attirare l’attenzione, quella esplosione probabilmente era una cosa maturata nel tempo. Quel ragazzo ha sbagliato e dovrà pagarne le conseguenze, ma spero che anche dalla sua famiglia non venga solamente punito ma anche aiutato”.