STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Protesi sospette e presunta corruzione al Policlinico di Monza. Camnasio (Ceraver): “Dopo l’arresto ho dichiarato il falso”

Parla al processo l’allora responsabile commerciale per la Lombardia dell’azienda framcese. In aula anche la testimonianza di Bestetti e Valadè, ex chirurghi ortopedici del Policlinico di Monza

Marco Valadè, ex chirurgo ortopedico del Policlinico, ha testimoniato in aula

Marco Valadè, ex chirurgo ortopedico del Policlinico, ha testimoniato in aula

Monza – Gli ex chirurghi ortopedici del Policlinico di Monza, Marco Valadè e Fabio Bestetti, tornano come testimoni al tribunale di Monza nel processo sulla presunta corruzione per impiantare le protesi della fornitrice francese di apparecchiature per l’anca e il ginocchio Ceraver. I due medici, insieme all’ex responsabile commerciale della Ceraver Italia Denis Panìco, hanno patteggiato pene tra 2 anni e 8 mesi e 3 anni e 4 mesi di reclusione. Quest’ultimo ha già testimoniato, mentre Valadè e Bestetti credevano di potersi avvalere della facoltà di non rispondere davanti ai giudici perché per loro è ancora in corso al tribunale di Monza il processo per le presunte lesioni causate ai pazienti.

Invece hanno dovuto rispondere quantomeno sui fatti che riguardavano gli odierni imputati, che sono i tre dirigenti della Ceraver, l’allora responsabile commerciale per la Lombardia Marco Camnasio e il chirurgo ortopedico Claudio Manzini. Manzini è a sua volta accusato di aver preso parte alla corruzione, ma nella fattispecie meno grave di “corruzione nell’esercizio di una funzione” relativamente all’uso delle protesi (che sarebbero state utilizzate soltanto se di reale utilità per il tipo di disturbo ortopedico dei pazienti), mentre di aver agito per “atti contrari ai doveri d’ufficio” nel prestare sé e il suo staff per le visite negli ambulatori di medici compiacenti anche fuori dalla Lombardia.

Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Milano, coordinate dalla procuratrice aggiunta monzese Manuela Massenz, Panìco e Camnasio, con il placet dei tre dirigenti francesi, sarebbero stati gli organizzatori della corruzione. "Avevamo rapporti solo con Camnasio e Panìco, i dirigenti francesi li abbiamo conosciuti solo informalmente a cene o congressi", hanno detto entrambi. Poi è stata la volta dell’interrogatorio di Marco Camnasio, mentre i legali di Manzini hanno confermato che il chirurgo non si presenterà al banco degli imputati.

"Con Bestetti e Valadè c’era un accordo, purtroppo in nero, per sviluppare un progetto sulle protesi Ceraver: non venivano pagati 75 euro a protesi come ho detto nell’interrogatorio dopo il mio arresto. Sì, ho dichiarato il falso, ho ammesso cose non vere, ma quando sono stato messo in prigione è stato come avere una pistola puntata alla testa, volevo solo uscire e tornare dalla mia famiglia e non perdere la bambina che abbiamo in affido da tanti anni". Si torna in aula ad aprile.