"Io mi sono perso due visite e voi un’anca e un ginocchio". A parlare un medico di base, che al telefono si lamenta col responsabile commerciale per la regione Lombardia per le protesi francesi Ceraver, Marco Camnasio, di come un ortopedico non si sia presentato nel suo studio come invece era previsto, facendo saltare l’incontro con due pazienti. In questo modo, ha sostenuto in aula il maresciallo delle Fiamme gialle, si è scoperto che esisteva un accordo illecito per reclutare medici disposti a scegliere quelle protesi, offrendo come corrispettivo denaro e altri benefit, come - ad esempio - il pagamento di ristoranti, alberghi e viaggi. I professionisti si sarebbero prestati a eseguire le visite per reclutare nuovi ‘clienti’ negli ambulatori di medici di base compiacenti. Ieri l’inquirente è stato sentito in aula al processo al Tribunale di Monza.
Dopo i quattro patteggiamenti tra 2 anni e 8 mesi e 3 anni e 4 mesi degli allora chirurghi ortopedici del Policlinico di Monza Marco Valadè e Fabio Bestetti, di Denis Panico e della stessa Ceraver, ora alla sbarra si trovano Marco Camnasio, il luminare della chirurgia ortopedica Claudio Manzini e tre dirigenti francesi della Ceraver. Secondo le indagini della guardia di finanza di Milano, coordinate dalla pm e procuratrice aggiunta di Monza, Manuela Massenz (nella foto), Panico e Camnasio, con il placet dei tre dirigenti francesi, sarebbero i promotori e organizzatori della presunta organizzazione.
S.T.