GABRIELE BASSANI
Cronaca

La protesta contro il pedaggio sulla Milano-Meda: “Un salasso da 120 euro al mese”. Seimila firme in Regione e un presidio dei consiglieri Dem e delle associazioni

L’alternativa: sì del centrodestra alla proposta Corbetta di “approfondire le possibili scontistiche”

La manifestazione al Pirellone contro il pedaggiamento dei 12 chilometri della Milano-Meda che diventeranno autostrada

La manifestazione al Pirellone contro il pedaggiamento dei 12 chilometri della Milano-Meda che diventeranno autostrada

Lentate sul Seveso (Monza e Brianza), 5 marzo 2025 – ​​​​Sono arrivate al Pirellone le 6000 firme raccolte tra residenti e pendolari per dire no al pedaggio sulla Milano-Meda. Le hanno consegnate ieri mattina Gigi Ponti e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd, alla guida di una delegazione di manifestanti che ha partecipato ad un sit-in sotto la sede di Regione Lombardia. Una protesta contro l’operazione Pedemontana nel suo complesso e in particolare per la tratta B2, i cui cantieri sono appena stati avviati e che andrà invece a sovrapporsi al tracciato esistente della Milano-Meda, da Lentate sul Seveso fino a Cesano Maderno. In pratica, a cantieri finiti, la principale strada veloce di collegamento con Milano, che oggi è gratuita, diventerà a pagamento. “Oggi abbiamo dimostrato come il territorio sia contrario al pedaggio della Milano Meda”, ha spiegato Gigi Ponti. “Far pagare una strada che è sempre stata gratuita è una scelta politica. Si parla di circa 100 euro al mese per andare a lavorare: è una scelta inaccettabile. Per questo motivo oggi continueremo ad opporci a questa tassa iniqua anche in aula. Non solo: abbiamo presentato le oltre 6 mila firme raccolte finora al presidente del Consiglio Federico Romani chiedendo un contestuale colloquio con il presidente Fontana”.

"Non siamo il bancomat di Pedemontana", è stato uno degli slogan scelti dai manifestanti
"Non siamo il bancomat di Pedemontana", è stato uno degli slogan scelti dai manifestanti

“Gli sconti non sono la soluzione”

Ovviamente non accettiamo la possibilità di sconti – aggiunge Orsenigo – la mediazione proposta dall’assessora Terzi che propone di trovare una scontistica adeguata non è sufficiente, noi vogliamo la totale gratuità del lotto, di quei 12 chilometri che tante persone sono costrette a percorrere quotidianamente per carenza di mezzi pubblici. Abbiamo stimato che nel giro di un mese questo pedaggio costerebbe sui 120 euro a vettura, ma i cittadini non sono dei bancomat”. Nella seduta di consiglio regionale, nel pomeriggio, è stata messa ai voti la mozione presentata da Ponti e Orsenigo e altri per chiedere l’“Impegno a trovare una soluzione utile all’eliminazione del pedaggio della Milano Meda”.

La petizione contro il pedaggio ha già raccolto migliaia di firme
La petizione contro il pedaggio ha già raccolto migliaia di firme

La controproposta

La mozione del centrosinistra è stata respinta dalla maggioranza, che ha invece approvato la successiva mozione proposta dal centrodestra, primo firmatario Alessandro Corbetta, la quale chiede di “approfondire le possibili soluzioni da adottare per le scontistiche e le mitigazioni del pedaggio da applicare anche agli utenti della nuova tratta che si sovrapporrà alla esistente SP35 Milano-Meda una volta che la stessa sarà completata”. “La mozione del Pd è solo strumentale per dire che il centrosinistra è contraria al completamento di Pedemontana”, ha detto il consigliere regionale Jacopo Dozio di Forza Italia.

“Resto basito nel vedere presentare un documento del genere dall’opposizione per mettere il cappello su un tema che stiamo già approfondendo – ha sottolineato il consigliere azzurro – perché ricordo che proprio io avevo votato a favore qualche mese fa a una mozione del democratico Gigi Ponti in cui si chiedeva di creare un tavolo di lavoro con l’assessora alle Infrastrutture Claudia Terzi per ragionare proprio sulla Milano-Meda. Io insieme a Forza Italia mi sono astenuto e ho chiesto al Pd di ritirare la mozione”.