Desio (Monza e Brianza) – Un esercito di 230 persone veglia sulla Brianza. Sono i volontari della protezione civile, pronti a sottrarre tempo a famiglie e impegni per essere sempre più preparati ad affrontare le situazioni di emergenza. Anche ieri hanno risposto con entusiasmo a Scenari Operativi Prolab 2024, iniziativa promossa dalla Provincia di Monza e Brianza quale momento di formazione continua per questo esercito del bene. "I cambiamenti climatici ci insegnano che non è consentito essere impreparati di fronte alla gestione del rischio – afferma Luca Santambrogio, presidente della Provincia –. La formazione è di fondamentale importanza per proteggere il nostro territorio e per testare anche il grado di preparazione della grande macchina dell’emergenza di fronte ai possibili scenari".
Presente alla giornata anche Marina Romanò, consigliera provinciale con delega alla protezione civile, che ha voluto fare sentire la sua vicinanza a tutti i volontari. I gruppi della protezione civile provinciale si sono dati appuntamento ieri al centro di addestramento di Desio, dove hanno allestito il campo base. Poi il via alle esercitazioni nelle diverse località individuate. Tutte nella Brianza ovest. Lo scorso anno i volontari avevano dato vita a una esercitazione simile lungo il Lambro. A pochi chilometri di distanza, gli scenari cambiano anche notevolmente e, di conseguenza, sono diverse anche le modalità operative.
Non solo: spostando le esercitazioni in diversi punti del territorio provinciale, tutti i gruppi imparano a misurarsi con le diverse necessità. Non è un caso, per esempio, se i volontari di Vimercate sono stati inviati a Barlassina lungo il fiume Seveso in via Bellisario. Tra i volontari anche il sindaco Paolo Vintani, in tenuta da lavoro. "Anch’io sono un volontario di protezione civile – spiega – come farmacista. Sono stato impegnato in diversi progetti, anche con Federfarma, sia per quanto riguarda l’allestimento di una farmacia da campo sia nella formazione delle persone per le emergenze. Come farmacista e come sindaco è un dovere essere qui con tutti questi volontari".
A pochi chilometri distanza altri volontari erano impegnati al confine tra Seveso e Meda sul torrente Tarò/Certesa in via Vignazzola. E, ancora più a sud, altri uomini della protezione civile hanno lavorato lungo il Seveso nel territorio di Varedo ripulendo anche gli argini, abbinando la necessità di allenarsi al tema della prevenzione. Tre interventi lungo il corso d’acqua, visto che a tutt’oggi il rischio idrogeologico è quello considerato più probabile nel territorio provinciale.
L’esercitazione ha permesso non solo di ripassare le buone prassi, ma anche di testare i nuovi materiali acquistati dalla Provincia di Monza e Brianza. Nel pomeriggio, invece, due interventi di diverso tipo. A Sovico i volontari hanno dato prova della loro abilità e della loro preparazione simulando l’incendio boschivo. Possibilità tutt’altro che remota, visto che in diverse occasioni anche la Brianza ha dovuto fare i conti con questo fenomeno nei suoi polmoni verdi, soprattutto durante il periodo estivo o quello autunnale. All’estremità ovest della provincia, nel territorio di Cogliate, spazio invece allo scenario della ricerca dispersi nel verde delle Groane. Questa attività è una delle ultime specializzazioni introdotte nella protezione civile provinciale, che sta ampliando le competenze e le tecniche operative. Volontari sì, ma con l’occhio avanti e pronti a tutto.