ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Dove si vive meglio? Monza e Brianza quarta per qualità della vita. Ma lo smog fa paura

Servizi, sanità, formazione scolastica e dinamicità del mercato del lavoro: così il territorio è riuscito a scalare cinque posizioni rispetto al 2023. Forti ombre per l’inquinamento, le difficoltà nel turismo e la spesa in cultura

guzzi monza negozi in centro

Centro di Monza

Monza – A Monza e Brianza si vive bene. Certifica questo la classifica delle province d’Italia per qualità della vita pubblicata ieri dal Sole 24 Ore, che vede la provincia brianzola tallonare il podio, con un ottimo quarto posto, in crescita di ben 5 posizioni rispetto all’anno scorso. Il trend che emerge è quello di una provincia all’avanguardia nei servizi essenziali alla persona (prima nell’accessibilità ai servizi e con una sanità di alto profilo), nella formazione scolastica e nella dinamicità del mercato del lavoro, ma con forti ombre su inquinamento, difficoltà nel turismo e spesa in cultura.

Anche quest’anno l’indagine prende in esame 90 indicatori. Sondandoli bene si scopre che la provincia di Monza e Brianza offre uno scenario molto sfaccettato e disomogeneo, in cambiamento repentino, più di quanto avviene ad esempio nelle province che la precedono (in ordine decrescente Bergamo, Trento e Bolzano). A differenza dell’anno scorso la categoria in cui la Brianza va meglio è demografia e società (dove è salita di 15 posizioni), in cui è addirittura seconda a livello nazionale, con straordinari risultati in speranza di vita alla nascita (in cui è quinta), in quoziente di mortalità, in mortalità evitabile e in emigrazione ospedaliera (che è molto bassa), segno di un sistema sanitario di alto livello.

Perde invece 12 posizioni in ricchezza e consumi: qui l’anno scorso era primato a livello nazionale, ora invece si registrano cali, con risultati particolarmente negativi in mensilità di stipendio per comprare casa (con un 90° posto che sancisce stipendi troppo bassi a fronte di prezzi dell’immobile troppo alti), e non a caso un trend del Pil pro capite che sta andando male (96° posto). Molto bene però la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (2° posto) e la spesa delle famiglie per beni durevoli (4° posto). Anche affari e lavoro deludono un po’. L’anno scorso era un quarto posto, quest’anno un quattordicesimo, con un dato pessimo sul trend delle presenze turistiche: ultimi a livello nazionale. Straordinario invece il risultato di laureati e possessori di altri titoli terziari (25-39 anni), dove si registra un primo posto che segnala l’eccellenza del territorio brianzolo nella formazione.

Molto bene anche il tasso di occupazione (4° posto) e l’indice di nuove imprese registrate (6° posto). Buoni i risultati di giustizia e sicurezza, con una crescita di 8 posizioni rispetto all’anno scorso e un ottavo posto in Italia, che segnalano una provincia tranquilla sui reati gravi, meno su reati di piccolo cabotaggio (truffe informatiche, furti e rapine). Grande miglioramento in ambiente e servizi, con un 19° posto che segna la crescita di 56 posizioni, grazie soprattutto all’efficienza della rete di acqua potabile, ai servizi online per le famiglie, agli impianti fotovoltaici e al servizio elettrico. Male l’inquinamento atmosferico (91° posto per indice di Pm10). In spesa dei comuni per la cultura la Brianza è invece ultima in Italia.