
Con la parrocchia di Arcore si parlerà anche della Palestina e dei suicidi
I detenuti di Opera che producono ostie per le chiese, gli studenti della Statale che denunciano i problemi degli universitari dopo il suicidio di una loro compagna, e lo spettacolo su Orfea, donna palestinese. La Quaresima della comunità pastorale Sant’Apollinare ad Arcore è aperta ai problemi della società. "anche quest’anno proponiamo un’alternanza di incontri e di preghiera, per fare dei venerdì che si condurranno alla Pasqua momenti di conoscenza e riflessione". Si inizia il 14 marzo, alle 21, con il racconto del progetto “Il senso del pane", il laboratorio che coinvolge i carcerati nel penitenziario milanese e che ha preso forma nel 2016, a cominciare da tre condannati per omicidio. Un’idea che ha fatto scuola: ora è presente in 19 Paesi con 30 botteghe e impegna 300 persone. Nell’Auditorium di Bernate "conosceremo storie di riscatto e di perdono", spiega la parrocchia. Interverrà Arnoldo Mondadori, padre del programma e presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle arti. Il 21 marzo, alle 21, al Nuovo l’altro evento, “Cercare un sussurro nel mondo che grida“. Uno spettacolo di musica e teatro promosso da un gruppo di universitari. Il suicidio di una studentessa dello Iulm nel febbraio 2023 "ha portato questi giovani a far emergere in tutta la loro drammaticità le domande sul senso della vita: lo studio, i rapporti, l’io, il destino". Ne è nata una rappresentazione che mette i grandi quesiti al centro dell’esistenza. Il 4 aprile sempre al Nuovo, alle 21, sarà la volta di “Secondo Orfea. Quando l’amore fa miracoli“, opera teatrale con Margherita Antonelli e Marco Amato. "Lo spunto di partenza è originale, Orfea è una donna che vive in Palestina nell’anno 1 e che si trova a essere vicina di casa di una giovane coppia: Giuseppe e Maria". Per tutte le serate l’ingresso è libero. Gli altri venerdì (28 marzo, 11 aprile e 18 aprile) saranno dedicati alla Via crucis: la prima con l’arcivescovo di Milano Mario Delpini a Vimercate, poi nella parrocchia Regina del Rosario, infine, per le strade della città, da Bernate a Sant’Eustorgio.
Barbara Calderola