ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Rabbia dei negozianti: "Già persi 5 milioni. Danni a 300 attività lungo l’intera tratta"

La denuncia del segretario generale di Confcommercio a Desio. Nel mirino l’impresa CmC di Ravenna: "Fermi da trentotto mesi".

Rabbia dei negozianti: "Già persi 5 milioni. Danni a 300 attività lungo l’intera tratta"

Il centro di Desio è in trincea da mesi Il sindaco Simone Gargiulo ha fatto proprie diverse proteste di residenti e negozianti

"Ci sono 300 attività lungo la tratta colpite dal cantiere che in un solo anno registrano oltre 5 milioni di euro di perdite complessive. Per un progetto di 20 anni fa e un’opera che nessuno voleva e vede in azione un’azienda appaltatrice, come abbiamo saputo, in gravi difficoltà. Ristori economici e ripartenza del cantiere o saranno in molti ad abbassare la saracinesca".

È stato molto chiaro Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, durante la conferenza stampa convocata ieri per fare il punto sul cantiere incubo della nuova metrotranvia Milano-Seregno. Conferenza in cui i danni dei lavori, partiti a singhiozzo e praticamente fermi, sono stati messi in luce e portati davanti ad alcuni sindaci e consiglieri regionali della zona. Problemi che Confcommercio temeva fin dall’inizio. Il primo allarme nel gennaio 2023: 38 mesi di cantiere previsti per la metrotranvia Milano-Seregno. Un incubo per le attività commerciali sul tracciato interessato e, da parte di Confcommercio Alta Brianza, la prima richiesta di un incontro urgente per capire l’effettivo impatto che l’opera avrebbe avuto sul territorio. Si apre un confronto costruttivo con la Città Metropolitana di Milano - firmataria del contratto con l’impresa di costruzioni CMC di Ravenna alla quale sono affidati i lavori - e seguiranno gli incontri promossi da Confcommercio con la Città Metropolitana e i tecnici MM per dare l’opportunità agli operatori di conoscere il progetto esecutivo. Adesso, la notizia secondo cui per CMC è stata chiesta la liquidazione giudiziaria. I cantieri della metrotranvia sono aperti da più di un anno e in sostanza fermi "e l’incubo per le imprese – denuncia Confcommercio Alta Brianza – è diventata una drammatica realtà". Il tracciato previsto della metrotranvia Milano Seregno è di oltre 14 chilometri ed interessa otto Comuni. In grave difficoltà le imprese a Bresso in via Vittorio Veneto con 105 attività commerciali; a Cusano Milanino, in via Sormani, con 51 attività commerciali; a Nova Milanese con 62 attività commerciali nelle vie Garibaldi e Diaz; a Desio con 57 esercizi commerciali in via Milano e altre 108 attività del centro (vie Garibaldi, corso Italia e via Milano) coinvolte nella rimozione dei vecchi binari del tram dismesso Milano-Desio. Queste sono le imprese che maggiormente subiscono la vicinanza dei cantieri, ma ci sono molte attività di servizi vicine.

Complessivamente a Bresso, Cusano Milanino, Nova Milanese, Desio sono quasi 5.300 le imprese nel commercio e nei servizi. Un impatto pesante per tante imprese con il rischio molto concreto di danni e chiusure se si dovesse protrarre a lungo lo stallo dei cantieri. Confcommercio chiede alle istituzioni di intervenire con rapidità. "Urge chiarezza sul destino concreto di quest’opera già considerata poco utile", sottolineano il presidente di Confcommercio Alta Brianza Ermanno Gatti e il vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Carlo Alberto Panigo, "come proseguiranno ora i lavori, per quanto tempo? A queste domande occorre dare risposta subito, altrimenti le ricadute economico-sociali sul territorio saranno pesanti". In prima fila il sindaco di Desio Simone Gargiulo: "Noi abbiamo ascoltato e sostenuto tutte le richieste di commercianti e residenti. Abbiamo chiesto, e ottenuto, che non si delimitino altri cantieri, se non si hanno uomini e mezzi per portarli avanti. Per i ristori è molto difficile, perché non è un nostro cantiere". I consiglieri regionali Fabrizio Figini e Gigi Ponti hanno preso l’impegno di chiedere conto a Città Metropolitana dello stato di fatto e delle criticità e di portare la questione in una Commissione congiunta Infrastrutture e Commercio.