Monza – Qualcuno se ne è accorto all’ultimo momento, andando ad affrontare le forche caudine di una lunga attesa sotto la canicola in via Carrà, sede dell’Impresa Sangalli, che si occupa dei servizi ambientali in città. Armato di pazienza per procurarsi la fornitura di sacchi rossi microchippati per la raccolta dell’indifferenziato. Ma ha avuto una brutta sorpresa, le cui polemiche sono subito rimbalzate sul web: ad agosto non ci sarebbe stato più modo di procurarsi sacchi rossi, e quindi per un mese nelle case di qualche decina di monzesi si sarebbe aperto il problema della monnezza.
Dopo alcuni giorni di polemiche, pensamenti e ripensamenti, una soluzione di buon senso è stata trovata. Visto che dal 3 al 31 agosto il Centro Servizi gestito dalla Sangalli resterà chiuso per ferie, si aprono due strade, indicate dalla stessa assessora Giada Turato: procurarsi dei sacchi autonomamente, ma rigorosamente trasparenti, “mai quelli neri”, e tenerli in casa sino al 31 agosto, quando sarà possibile andare a procurarsi i sacchi rossi d’ordinanza in cui inserire il pattume; oppure, dato che in pochi potranno tenersi la monnezza a casa sotto il torrido sole d’agosto, “in via del tutto eccezionale i sacchi trasparenti potranno essere esposti per strada nei giorni deputati alla raccolta differenziata”.
Secondo la risposta elaborata all’Ufficio Raccolta Rifiuti, “qualora sussistano problematiche igienico-sanitarie o condizioni di cattivo odore ( es. presenza di traversine per cani o sabbia del gatto, lettiere), si potranno esporre i sacchi trasparenti in deroga all’ordinanza dirigenziale per il periodo strettamente necessario al recupero delle dotazioni idonee”. “Mi aspettavo questo problema - ammette l’assessora - ad agosto anche il personale della Sangalli è ridotto per le ferie e non si riusciva a tenere aperto il centro di distribuzione”.
Però. Però la rivoluzione della raccolta differenziata, dopo la rivoluzione probabilmente costata le elezioni alla vecchia Giunta Allevi, è ancora un problema anche con la Giunta Pilotto. “Abbiamo sperimentato diversi sistemi per distribuire i sacchi - ricorda l’assessora -: prima a domicilio, poi una volta all’anno ai centri civici. Io stesso ho scritto a quei cittadini che non erano passati a ritirare i sacchi”. Molti chiedono di copiare quanto avviene in altri comuni, dove la distribuzione dei sacchi avviene con semplici… distributori automatici sempre raggiungibili.“Ci stiamo lavorando - spiega Giuda Turato - al prossimo bilancio cercheremo di attivare questa modalità. Non è semplice, ci vuole un investimento economico e bisogna tentare di fare in modo che i costi dell’operazione non vadano a incidere sulla Tari dei singoli cittadini”.