CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Radioterapia da fantascienza. Cecchini hi-tech contro il cancro

Attivato il nuovo acceleratore lineare: cure sempre più mirate per ridurre tempi ed effetti collaterali

Radioterapia da fantascienza. Cecchini hi-tech contro il cancro

Radioterapia da fantascienza. Cecchini hi-tech contro il cancro

Trattamenti radioterapici sempre più mirati, per la riduzione delle sedute e degli effetti collaterali, con la Radioterapia in 4D Lineac. All’Irccs San Gerardo entra in funzione il terzo acceleratore lineare, acquisito grazie a 2,5 milioni di fondi Pnrr. Grazie all’installazione di tecnologie di ultimissima generazione come il SGRT (Surfaced guided radiation therapy) il nuovo acceleratore lineare Lineac, oltre a indirizzare il fascio di radiazioni con precisione millimetrica, è in grado di controllare il corretto posizionamento del paziente. L’apparecchiatura ricostruisce la superficie corporea del paziente in tempo reale e in alta risoluzione, rendendo possibile una radioterapia in 4D che tiene conto del fattore tempo, per gli organi che tendono a muoversi durante il respiro (mammelle, polmoni, fegato, pancreas e reni), sincronizzando l’erogazione della dose radiante quotidiana con le fasi della respirazione.

Se il paziente si sposta sensibilmente durante la terapia, il fascio di radiazioni si ferma, per non andare a colpire gli organi sani circostanti. Il trattamento radioterapico è dosato in maniera personalizzata per ogni paziente, grazie al lavoro di un team di 27 specialisti tra medici, fisici, tecnici e infermieri. "La medesima taratura dosimetrica che rende i tre acceleratori lineari macchine gemelle – sottolinea la dottoressa Elena De Ponti, direttore dell’Unità di fisica sanitaria – consentirà di evitare sospensioni dei trattamenti in caso di manutenzione o di guasto, garantendo la continuità terapeutica". La Radioterapia del San Gerardo esegue 90 prestazioni al giorno, sui tre acceleratori lineari, per circa mille pazienti trattati ogni anno. Avendo apparecchi sempre più precisi, si ha una maggiore erogazione per ogni seduta, abbreviando i giorni di trattamento. Emblematico il caso dei tumori alla prostata che passa da passa da 45 giorni di trattamento (9 settimane) a 5 applicazioni più mirate e intensive che si risolvono in una settimana: minori effetti collaterali, maggior turn over del paziente. "Il nuovo acceleratore – dice Stefano Arcangeli, direttore della Radioterapia e della Scuola di specializzazione in Radioterapia della Bicocca – si inserisce nel progetto di riqualificazione della Radioterapia del San Gerardo, tra i pochi centri pubblici lombardi ad aver rinnovato le proprie apparecchiature negli ultimi cinque anni".