Monza, 19 marzo 2024 – Erano in attività da diverso tempo, circondavano e rapinavano ragazzini. Loro stessi sono giovanissimi. Ma tutto quello che sono sospettati di avere fatto andrà accertato. Intanto sono stati arrestati per due colpi ben precisi, avvenuti questo fine settimana, nel giro di poche ore.
Il primo attacco
Alle 22.15 di sabato 16 marzo sono giunte diverse chiamate in questura a Monza, che segnalavano un’aggressione sul Ponte dei Leoni. Ad agire diversi giovani, scatenati contro un altro ragazzo. All’arrivo della polizia gli autori dell’aggressione sono fuggiti in diverse direzioni e, mentre una pattuglia soccorreva la vittima, un ragazzo italiano 17enne, sanguinante dopo i colpi subiti allo zigomo e al labbro, l’altro equipaggio si è messo alla ricerca dei fuggitivi.
La vittima ha raccontato di essere stata stata aggredita da un gruppo di giovani, tra i 16 e i 20 anni, dopo aver cercato di ottenere la restituzione del bottino di una rapina ai danni del fratello quattordicenne, derubato di uno smanicato di marca e delle cuffie Bluetooth.
Lo smanicato sospetto
Grazie alla descrizione di uno degli aggressori fornita dalle vittime, che hanno raccontato di un giovane di circa un metro e 90, con carnagione chiara, vestito di scuro e capelli castani, lunghi e lisci, gli agenti della polizia a circa 100 metri dal Duomo di Monza hanno rintracciato un ragazzo che ha attirato la loro attenzione. Oltre a indossare un giubbotto di colore nero al di sotto del quale si intravedeva un altro giubbotto di colore bianco, aveva anche le nocche dell’indice della mano destra sanguinanti.
Sottoposto a controllo, ha provato a dire di non ricordarsi come si era ferito. Invitato a slacciare il giubbotto nero, si è notato che sotto vestiva uno smanicato uguale a quello appena sottratto al quattordicenne.
Il giovane, sprovvisto di documenti, è stato fatto salire sulla Volante e mostrato alle vittime di rapina e pestaggio per una nuova verifica dei loro racconti. I due fratelli, alla vista del ragazzo bloccato, lo hanno indicato sia come autore dell’aggressione, sia come componente del commando di rapinatori.
Il secondo assalto
Nel frattempo, un altro equipaggio della squadra volante stava arrestando tre minorenni; due 16enni, un italiano e un marocchino, e un 17enne romeno, ritenuti responsabili di una rapina ai danni di un 38enne, al quale avevano sottratto 55 euro.
Questi i fatti: alle 2.10 di domenica, poche ore dopo il pestaggio sul Ponte dei Leoni, il 38enne stava passeggiando in via Canova, all’altezza di via Cremona. Qui è stato avvicinato da tre soggetti in bicicletta, che con insistenza hanno provato a richiamarne l’attenzione. Non avendo ricevuto risposta (il 38enne indossava le cuffiette), gli si sono parati davanti.
Uno dei componenti del terzetto ha estratto dai pantaloni un oggetto appuntito, forse un cavatappi, intimando il 38enne di consegnare il denaro custodito nel portafoglio. Successivamente si sono dati alla fuga in sella alle loro biciclette. Il 38enne, superato un attimo di smarrimento, ha chiamato il 112, segnalando l’accaduto.
È stato raggiunto da un equipaggio della polizia di Stato, al quale ha fornito una dettagliata descrizione degli aggressori; completa di presunta età, tratti fisici, acconciature e abiti.
Diramata la descrizione, nei pressi di via Vittorio Emanuele un equipaggio della polizia di Stato ha rintracciato i tre soggetti con una bici da donna, segnalata dal 38enne, che il possessore ha subito cercato di nascondere.
Il terzo furto
Mentre gli agenti controllavano i tre, si è fatta vedere la proprietaria della bicicletta, raccontando del furto appena subito. I ragazzi fermati, sprovvisti di documenti di riconoscimento, sono stati accompagnati in questura per l’identificazione.
Uno dei 16enni, di origine marocchina, è stato trovato in possesso dei 55 euro, in banconote dello stesso taglio di cui aveva parlato il 38enne rapinato. Il diciassettenne, invece, aveva il cavatappi utilizzato per minacciare ma anche i documenti e lo smartphone del ragazzo bloccato poco prima in Duomo, perché accusato della rapina e del pestaggio al Ponte dei Leoni.
Il collegamento
A questo punto, quando il diciassettenne ha ammesso di essersi scambiato gli abiti con il “collega di scorribande” nel tentativo di confondere gli investigatori, gli agenti hanno tirato le somme, ricostruendo la composizione del quartetto che aveva seminato il panico nel centro di Monza nella notte fra sabato e domenica.
I quattro sono stati arrestati: il maggiorenne è stato portato in carcere a Monza, i minorenni al Beccaria di Milano.