
Rendering progetto recupero rifugio Brentei-Dolomiti di Brenta-proprieta Cat Monza
Monza, 18 febbraio 2020 - Una nuova grande sala panoramica sospesa sopra la val dei Brentei, di fronte alle pareti verticali delle Punte di Campiglio, al Crozzon di Brenta o alla cima Tosa, con lo sguardo che dalle Dolomiti può arrivare anche fino ai ghiacciai dell’Adamello. E poi nuovi servizi d’accoglienza, le tavolate disposte lungo l’ampia vetrata per pranzare davanti a uno scenario spettacolare, un bivacco invernale riprogettato per essere modulare con il rifugio e attrezzato per ogni necessità, soluzioni tecniche e impiantistiche di ultima generazione e quindi tutti quei confort che ormai ci si aspetta anche nelle strutture d’alta montagna. Guarda al futuro lo storico rifugio Brentei, il nome abbreviato di rifugio Maria e Alberto Fossati Bellani ai Brentei, un punto di riferimento per l’escursionismo nelle Dolomiti del Brenta collocato a 2.182 metri e raggiungibile in 2 ore e mezza di cammino da Madonna di Campiglio, e anche un punto di contatto tra Monza e la montagna.
Il Brentei fa parte della storia dell’alpinismo monzese, un posto che è entrato a far parte della particolare passione per le vette da sempre presente nella città sul Lambro grazie all’imprenditore tessile, nonché alpinista monzese, Gian Vittorio Fossati Bellani che nel 1949 acquistò il rifugio e lo donò al Cai di Monza per il 50esimo anniversario di fondazione con l’unica clausola che fosse intitolato ai suoi genitori. Da allora il Brentei è diventato un rifugio di riferimento nelle Dolomiti del Brenta, ha seguito nei decenni le evoluzioni delle esigenze di alpinisti o semplici escursionisti, al corpo principale in pietra e senza riscaldamento sono stati aggiunti nel tempo la cucina e altri spazi, ma ora è venuto il momento di fare il passo successivo con un aggiornamento al nuovo secolo. Un’operazione ideata e progettata a Monza, grazie allo Studio tecnico associato di Ingegneria e Architettura di via San Gottardo 91 che annovera tra i propri professionisti molti appassionati di montagna e soci del Cai monzese.
Architetti e ingegneri, a partire dal socio anziano Enzo Selvagno assieme Fulvia Gariboldi ed Emanuele Gramelli, che assieme al Cai di Monza hanno lavorato per oltre 5 anni per realizzare il progetto di ristrutturazione del Brentei, un lavoro a cui ha collaborato anche l’Università di Trento con il suo corso di Architettura Alpina dei professori Claudio La Manna e Riccardo Giacomelli, e che è risultato tanto particolare e avveniristico da essere stato selezionato dalla Provincia autonoma di Trento per il proprio programma di sviluppo turistico. Il progetto per l’aggiornamento del Brentei costa 2,3 milioni di euro e l’80%, pari a oltre 1,8 milioni, è stato coperto da un contributo a fondo perduto riconosciuto dalla Provincia trentina al Cai di Monza e grazie al quale già la scorsa estate sono potuti iniziare i lavori preliminari dell’intervento che sarà realizzato nei periodi di bella stagione di quest’anno e del prossimo, con l’obiettivo di inaugurare il rifugio rinnovato entro l’autunno 2021.
"Inseriamo un nuovo elemento moderno ma realizzato con materiali della tradizio ne montana, come legno o lamiera, e manteniamo il blocco storico in pietra del rifugio - spiegano i progettisti Fulvia Gariboldi ed Emanuele Gramelli - Siamo partiti dalla necessità di riqualificare una struttura ormai datata e senza quegli spazi di confort che ormai hanno tutti i rifugi in Trentino: realizziamo una nuova zona giorno che è caratterizzata da un grande vetrata panoramica e che avrà tutti i servizi più moderni, mentre all’esterno spostiamo il bivacco invernale in una posizione migliore rendendolo un elemento utilizzabile anche d’estate, come meeting room oppure come sistemazione più economica rispetto alla normale mezza pensione del rifugio". Il progetto è studiato in ogni dettaglio incontrando sia le esigenze dei tanti escursionisti che d’estate arrivano al Brentei (anche 3mila al giorno nelle belle giornate) sia degli alpinisti attratti dalle vicine pareti o dagli itinerari di scialpinismo. Ora la vecchia struttura del Brentei garantisce un’apertura solo nel periodo estivo, mentre con la ristrutturazione e le nuove aree riscaldate potrà essere usato anche in primavera e autunno.