Sabato scorso, l’episodio che ha fatto detonare il caso. Quaranta ragazzi, per la maggior parte di origine nordafricana, italiani di seconda generazione, che circondano 6 appassionati di skateboard che abitualmente fanno le proprie peripezie di fianco al municipio.
Per una sigaretta negata, partono insulti, spintoni e un accerchiamento minaccioso, dissipato solo dall’arrivo di una Volante della Questura di polizia.
"Sono i maranza, ho paura a tornare a casa la sera, mi hanno già tentato di rapinare due volte e in una, che ho regolarmente denunciato alle forze di polizia, ci sono anche riusciti" denuncia un ragazzo, uno degli skater. Che racconta altri episodi del recente passato, le sassaiole, le biciclette rapinate ai suoi amici (2), le cuffie dello stereo strappate a forza di intimidazioni.
Il caso è però solo l’ultimo episodio. Altre aggressioni nelle strade del centro sono diventate quasi una sorta di triste abitudine.
Ambrogio Moccia, assessore alla Sicurezza con una lunga esperienza da magistrato, aveva ammesso qualche mese fa: "A Monza in 4 mesi la polizia locale ha fermato circa 50 ‘maranza’". Si affida a un termine riportato "anche dall’Accademia della Crusca” per definire il ragazzo o la ragazza, che appartiene a gruppi di giovani che condividono e ostentano atteggiamenti da strada, particolari gusti musicali, capi d’abbigliamento e accessori appariscenti e un linguaggio spesso volgare".
"Si tratta di ragazzi tra i 13 e i 18 anni - la spiegazione di Moccia - che spesso fanno riferimento a una sorta di capobranco che ha 20-22 anni e prendono possesso del centro con atti di vandalismo, micro-delinquenza, bullismo. italiani e stranieri, indifferentemente. Spesso italiani di seconda generazione. E anche ragazze che non sono solo spettatrici lusingate e compiacenti, ma a volte vere e proprie ispiratrici, con un tasso di aggressività non solo verbale".
La memoria riporta ad alcuni fatti di cronaca recenti.
Un ragazzino, un 15enne, accerchiato qualche mese fa a due passi dal Duomo per strappargli auricolari e spiccioli. Ad aggredirlo, 6 o 7 ragazzi poco più grandi di lui.
Oppure il giovane colpito con una mazza da baseball all’altezza del ponte dei Leoni. Sempre per micro-rapine, sigarette negate, spiccioli. O l’ultima rissa a ottobre, quando una rissa fra una quarantina di giovani aveva scatenato un fuggi fuggi generale nelle vie del centro che si era concluso con alcuni passanti terrorizzati che avevano trovato rifugio in un locale di via Edmondo De Amicis.
Da.Cr.