
di Cristina Bertolini
"Il primo Natale in famiglia dopo 30 anni...ma che tristezza pensare al nostro ristorante chiuso la Vigilia, Natale e Santo Stefano... e per capodanno si replica". Sono le amare considerazioni di Vincenzo Butticé, titolare dei ristoranti Il Moro e A Trattoria. Tradizionalmente i giorni delle feste erano quelli di lavoro più intenso, in cui si registrava il pienone, come racconta lo chef Vincenzo: "si dava voce ogni anno alla tradizione conviale del nostro paese, al desiderio di stare insieme e ritrovarsi. Certo, la cosa bella è stato ritrovarsi tutti a tavola in famiglia la sera della vigilia, ma con il pensiero dei tanti colleghi che pensano alla chiusura, una trentina in Brianza, perché la disperazione è tanta. Un po’ di consegne a domicilio non salvano il Natale".
Capitolo amaro, la malagestione dell’aspetto fiscale, sia in ambito nazionale che locale. Tari, Tosap, Iva e contributi sono solo rinviati. Molti attingono ai risparmi, ma chi ha investito la scorsa primavera, sperando nel meglio adesso si trova in difficoltà. Il finanziamento dei tre decreti ristori non basta per far fronte all’emergenza, secondo i ristoratori, servirebbe la misura tedesca: il 75% del risarcimento, al netto della cassa integrazione.
"A Monza - ricorda Butticé - ristoranti, bar e pizzerie sono il secondo settore più pressato dalla tassa dei rifiuti, dopo l’ ortofrutticolo, dimenticando che l’80% dei nostri scarti è organico e riciclabile". Per l’ultimo dell’anno nulla di nuovo: "speriamo di poter fare un po’ ’ di consegne a domicilio, almeno per coprire le spese di luce e gas. Per il resto speriamo nel vaccino".
Non tutti sono abbastanza radicati sul territorio da avere un utile significativo con le consegne a casa, come fa notare Giancarlo Tamburrino (titolare del ristorante Pinuccia a mare), quindi insieme alla compagna Deborah D’Agosta ha trascorso il Natale preparando e consegnando la cena a Spazio 37, la struttura per senzatetto del Comune di Monza. "Mi sono sempre impegnato in ambito sociale - racconta Giancarlo - ma questa volta ho fatto le consegne direttamente, servendo a tavola insieme a City Angels e volontari della Croce rossa. È stata un’emozione grande: quando c’è la festa nei cuori le energie si uniscono. Dietro le mascherine si vedevano gli occhi brillanti del sorriso delle persone: ospiti e volontari, che però sono sempre troppo pochi".