STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

"Rivedo sempre quella scena. L’auto ha svoltato davanti a me"

Il conducente della Fiat 500 L, un 29enne di Lissone, ha già patteggiato la pena. Ora alla sbarra al Tribunale...

Il marito è imputato per l’incidente

Il marito è imputato per l’incidente

Il conducente della Fiat 500 L, un 29enne di Lissone, ha già patteggiato la pena. Ora alla sbarra al Tribunale di Monza per omicidio stradale per la morte di Francesca Fumagalli, 31 anni, di Casatenovo, operatrice sanitaria e madre di due bambini piccoli, c’è il marito Andrea Brambilla, 40enne commerciante ambulante che era alla guida della motocicletta Bmw e trasportava la donna quando si è andata a schiantare contro la vettura che svoltava a sinistra.

Il tragico incidente è accaduto l’8 maggio del 2021 in via San Martino ad Arcore, a pochi passi dalla Rovagnati. La moto proveniva dalla direzione opposta all’auto. Entrambi i coniugi erano stati soccorsi in codice rosso. Andrea Brambilla era stato trasportato all’ospedale San Gerardo di Monza mentre la donna era stata trasferita a Vimercate e in ospedale era morta poco dopo per le gravi ferite riportate.

Sotto accusa la forte velocità. "La motocicletta andava a 100 chilometri orari in un rettilineo in cui il limite era di 50 chilometri orari ma era stato imposto quello di 30 chilometri orari per la presenza di un cantiere - ha spiegato in aula il consulente tecnico della Procura di Monza - Il conducente della moto aveva già iniziato a frenare e l’urto con l’auto è avvenuto quando la velocità era scesa a 35 chilometri orari. L’auto arrivava dalla parte opposta a 30 chilometri orari e non si è fermata all’intersezione stradale prima di svoltare. Il motociclista ha visto l’auto ma non è riuscito ad evitarla".

Secondo il consulente tecnico della difesa dell’imputato, invece, "il conducente della motocicletta ha iniziato a frenare quando si trovava a 50 metri dall’intersezione e quando l’auto invece si trovava a 25 metri. Quando l’auto improvvisamente ha svoltato, ci ha messo un secondo e non era più possibile alcuna reazione del motociclista".

Con le lacrime agli occhi Andrea Brambilla ha ricostruito quei tragici momenti. "Sono quattro anni che chiudo gli occhi e mi vedo davanti questa scena - ha dichiarato l’imputato, raccontando che lui e la moglie stavano tornando a casa quella domenica pomeriggio sulla moto del fratello di lui dopo avere incontrato degli amici al parco di Monza - La strada era libera e io la facevo spesso, sono di Arcore e sapevo che all’altezza del benzinaio iniziava il paese e quindi ho rallentato. Dall’altro lato arrivava l’auto. Il conducente ha messo la freccia e avrebbe potuto svoltare mille volte, ma l’ha fatto proprio mentre io mi sono deciso a passare".

Si torna in aula a luglio per la discussione del processo.

S.T.