RoBee, l’umanoide in camice bianco che “allena“ i pazienti

Un umanoide innovativo, RoBee, sviluppato da Oversonic a Carate Brianza, rivoluziona la riabilitazione neurologica all'ospedale Santa Lucia di Roma. Grazie alle sue prestazioni avanzate, monitora e assiste i pazienti con precisione e costanza, offrendo un supporto efficace e personalizzato.

RoBee, l’umanoide in camice bianco che “allena“ i pazienti

Un umanoide innovativo, RoBee, sviluppato da Oversonic a Carate Brianza, rivoluziona la riabilitazione neurologica all'ospedale Santa Lucia di Roma. Grazie alle sue prestazioni avanzate, monitora e assiste i pazienti con precisione e costanza, offrendo un supporto efficace e personalizzato.

C’è chi pensa all’intelligenza artificiale per importanti applicazioni nel campo della prevenzione. La Oversonic di Carate Brianza si è spinta un po’ più in là: con la creazione di RoBee, un umanoide dalle prestazioni stupefacenti, ha raggiunto anche il campo della cura. RoBee, infatti, è una presenza fissa anche all’ospedale Santa Lucia di Roma, che fin da subito ha creduto nelle potenzialità dell’umanoide. E se in altri settori, soprattutto quelli produttivi, questa figura diventa di fondamentale importanza per i lavori più scomodi per l’uomo, nella sanità diventa un partner d’eccezione. A Roma, in particolare, RoBee si occupa della riabilitazione delle persone che hanno avuto problemi neurologici. Si preoccupa di fare eseguire gli esercizi ai pazienti.

È considerato perfetto per tutte le operazioni ripetitive, quale può essere quella di chiedere la dizione di qualche parola o l’esecuzione di qualche gesto. Riesce a monitorare i loro progressi e a dare un quadro sempre aggiornato al medico, che in questo modo può elaborare programmi sempre più mirati ed efficaci. L’umanoide made in Brianza, del resto, è molto attento nei confronti delle persone. Nelle aziende produttive viene impiegato anche per monitorare i movimenti e la postura dei dipendenti, per prevenire infortuni e conseguenze nel lungo periodo. Caratteristiche che hanno spinto i cervelli della Oversonic ad adattarlo velocemente anche alle esigenze della sanità. Il primo robot cognitivo d’Italia garantisce elevate prestazioni. I pazienti più pigri, insomma, non hanno alcuna possibilità di fare i furbi: RoBee riesce a comprendere gesti, espressioni facciali, deficit lessicali. Ottimo per le terapie di riabilitazione. Tra l’altro, vista la sua natura tecnologica, si collega anche efficacemente con tutti gli strumenti informatici dell’azienda, anche se questa è di tipo ospedaliero. C’è anche un altro particolare che lo rende utile in ambito sanitario: a differenza di quanto potremmo fare noi, per lui non sono possibili le distrazioni. Quando deve seguire un paziente, lo fa instancabilmente alla perfezione.

Gualfrido Galimberti