Roncello (Monza e Brianza), 25 gennaio 2025 – Una vampata di fumo che fuoriesce dalla stalla, la scelta senza pensarci un attimo di precipitarsi all’interno per salvare le sue amate capre. Un gesto d'amore che ieri è costato la vita a Carlo Biffi, 59 anni, sposato, proprietario dell'azienda agricola “I Muron” di Roncello, in Brianza. Famosa proprio per il formaggio fatto con il latte delle bestiole che l'allevatore, legatissimo agli animali, ha provato a salvare con tutte le forze. Nel primo pomeriggio la vittima stava ripulendo il cortile dalle erbacce con il t
ratto re in compagnia di un collega.Lo choc e il dolore degli amici
Qui, nel piccolo centro alle porte di Monza, poco meno di 5mila abitanti, gli agricoltori si contano sulle dita d'una mano e si aiutano appena possono. È stato l'amico a raccontare ai carabinieri la scelta di Carlo: "Il tempo di chiamare i soccorsi e l'abbiamo trovato a terra privo di sensi”. Intossicato, reciterà poche ore dopo il referto del decesso all'ospedale di Vimercate. Una manciata di chilometri di distanza percorsi con la speranza che potesse farcela. E, invece, no. Alla fattoria sono arrivati gli ispettori di Ats che ricostruiranno l'infortunio. Saranno i vigili del fuoco arrivati in forze a stabilire le cause del rogo, ma gli investigatori parlano già di un evento occasionale. Sotto choc la comunità dove si conoscono tutti.
La seconda vittima da inizio anno
“Una tragedia – dice Davide Nava, allevatore di suini e vicino di Biffi – capisco perfettamente la sua reazione: farei lo stesso”. L'attaccamento alle capre è raccontato da decine di immagini sul sito dell'attività dalle quali traspare il rapporto speciale fra l'uomo e le sue protette. Uno scenario diverso da quelli che si parano di solito davanti agli occhi in un incidente sul lavoro. Eppure Biffi è la seconda vittima da inizio anno in provincia. Prima, è toccato a un 32enne senegalese, Cheikh Ndiaie, caduto dal tetto di un capannone a Giussano il 14 gennaio: un volo di sette metri che non gli ha lasciato scampo, mentre svuotava un capannone alle dipendenze di una ditta specializzata nel ramo. Lo stesso giorno, un 32enne di Vedano ha perso un braccio in una pressa, a Masate. Ora, Roncello. "Da caprette felici, un latte strabuono”, così Carlo Biffi accoglieva i cibernauti on-line. Non pensava certo che quelle parole si sarebbero trasformate in una condanna a morte.