di Cristina Bertolini
Il “Paese ritrovato“ protagonista al Festival del Cinema di Venezia. È “Rosa“ una signora malata di Alzhemier la figura centrale del cortometraggio ideato da Marco Fumagalli, coordinatore dei servizi educativi della cooperativa La Meridiana e da Marco Falorni, (amministratore unico della casa di produzione “Libero Produzioni“) che ne cura anche la regia, con le voci di Leo Gullotta e Silvia Cecchetti.
Il corto è stato presentato a Venezia, nello spazio Italian Pavilion, presso l’Hotel Excelsior, durante la 79^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La protagonista è appunto Rosa o meglio, il morbo di Alzheimer. Rosa è una signora che vive nel suo mondo, circondata dalle sue abitudini e dai suoi affetti, precipitati nel vuoto della malattia: è l’immagine di come l’Alzheimer rubi la realtà presente, lasciando però il profumo della vita passata, ricca di esperienze e di eventi importanti.
Il corto è ispirato dall’esperienza del “Paese Ritrovato“, il villaggio creato da La Meridiana per accogliere persone con Alzheimer: oggi conta 64 ospiti, in 8 appartamenti, composti ciascuno da 8 camere singole con bagno, per complessivi 420 metri quadri. In totale, la superficie destinata alla residenza è di 3.360 metri quadri. Il cortometraggio mette in luce la necessità di diffondere una nuova cultura della cura e di mantenere l’attenzione del grande pubblico sulla malattia del secolo.
Il morbo di Alzheimer coinvolge l’intera famiglia, ma è un pianeta ancora ignoto che necessita di cure competenti e specifiche. Il filmato ha l’ambizione di generare alleanze fra linguaggi artistici diversi in modo che la sfera della malattia non rimanga relegata in un mondo di solitudine ed emarginazione.
"Vivere accanto all’Alzheimer vuol dire non smettere di cercare la persona nascosta nella dimenticanza in una assenza che va riempita di attenzioni e stimoli, capaci di rallentare il tempo di evoluzione della malattia – spiega Marco Fumagalli – Rosa, dunque, la può trovare chiunque la voglia cercare, seguendo il profumo della sua esistenza". "Trovare le forme e le formule migliori per comunicare la fragilità, non solo è una grande responsabilità, ma anche un dovere per chi fa il nostro lavoro – commenta anche Marco Falorni, regista e autore del corto – Raccontare storie di fragilità oggi diventa una necessità. Spero che “Rosa“ arrivi bene e lasci un segno. Il Paese Ritrovato è la risposta giusta alle tante “Rosa“ e alle famiglie di molte Rosa, che convivono con una malattia come l’Alzheimer, affinché non perdano il profumo della vita".