
Il sindaco di Monza Paolo Pilotto alla cerimonia di commemorazione delle vittime del Coronavirus al cimitero
Monza ha celebrato ieri la Quinta giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus in un toccante momento istituzionale di raccoglimento. La commemorazione è avvenuta presso la stele posta nel giardino all’ingresso del cimitero urbano nel dicembre 2021. Dopo la benedizione dell’arciprete monsignor Marino Mosconi, a prendere la parola sono stati il sindaco Paolo Pilotto, il Capo di Gabinetto della Prefettura di Monza e Brianza Giacomo Pintus e il direttore generale di Irccs San Gerardo Silvano Casazza. "Furono tre i sentimenti prevalenti allora - esordisce Casazza -: la paura per qualcosa di nuovo che non conoscevamo, la solidarietà tra istituzioni, associazioni e persone, e la speranza, alimentata dalle vaccinazioni che ci hanno fatto pensare che una via d’uscita ci fosse. Oggi la memoria ci richiama a chi ha dato la vita ed è stato vittima di questa pandemia". "Ogni giorno i numeri aumentavano - ricorda Pintus -: contagi, posti letto, ricoveri e purtroppo morti. Dentro quei numeri c’erano storie, vicende umane. Ci sono state tante persone che non hanno potuto salutare i propri cari. Questa ricorrenza è soprattutto per loro". "Il mio primo pensiero è a chi non c’è più - dichiara il sindaco -, e a chi si è dovuto confrontare col dolore e la perdita. Il secondo pensiero è a chi si occupò della nostra salute: medici, infermieri, personale sanitario, contro un evento che fu velocissimo nel suo impatto. Ricordo la madre di un mio alunno, operatrice sanitaria, che mi disse di lavorare 13/14 ore al giorno, e di avere solo 3/4 ore per il sonno. Fu quella dedizione senza tempo, fino allo sfinimento, e, per alcuni, fino all’offerta della propria vita. Come per il medico Oscar Ros, nostro Giovannino d’Oro. Penso poi agli studenti che per mesi portarono pasti caldi a chi non si poteva muovere di casa e alla fatica delle istituzioni".
Alessandro Salemi