di Dario Crippa
Questa volta non gli è andata bene.
Al secondo colpo nel territorio “coperto” dalla Compagnia di carabinieri agli ordini del capitano Pierpaolo Pinnelli, i ladri hanno fatti cilecca.
O meglio, sonostati messi in fuga da una pattuglia della Sezione radiomobile del Nucleo operativo.
Ma è almeno la quarta volta che i ladri provano a mettere in pratica in Brianza una nuova tecnica per assaltare i bancomat.
È stata ribattezzata “black box” e vede i malfattori di turno individuare un istituto di credito, collegare di notte i cavi elettrici del bancomat a un dispositivo esterno e manomettere il sistema inducendo a erogare banconote.
Tutto molto comodo – per i delinquenti – ed esente dai rischi del tradizionale sistema utilizzato fino a poco tempo fa, che vedeva i delinquenti saturare di acetilene il bancomat prescelto per poi farlo saltare in aria.
Un sistema però rischioso, oltre che molto rumoroso: era capitato più di una volta che nell’esplosione le banconote venissero danneggiate.
Dal mese di settembre, ecco dunque arrivare la nuova tecnica, prima a Milano e poi in Brianza.Con alterne fortune, però. Se a Lissone i delinquenti sono riusciti una prima volta nel loro intento al Postamat, la seconda volta hanno visto vanificare i propri sforzi dai nuovi sistemi di sicurezza adottati dall’Ufficio Postale.
A Usmate Verlate, in una filiale della banca Bpm, avevano invece colpito con successo la settimana scorsa.
Bottino mai comunicato, ma che si dovrebbe aggirare in media sui 38-40mila euro.
Nella notte fra mercoledì e giovedì invece i delinquenti non avevano fatto i conti con i carabinieri.
Intorno alle 2 hanno collegato i loro cavi alla filiale della Banca Popolare di Milano in via Cesana e Villa 39.
Prima che riuscissero però nei loro intenti, si sono trovati di fronte a una pattuglia dei arabinieri, che nel corso di abituali controllo del territorio avevano notato gli strani movimenti nei pressi della banca.
I delinquenti hanno avuto soltanto il tempo di mollare i propri attrezzi e sparire in tutta fretta.
Sulle loro tracce ci sono però i carabinieri, che hanno avviato le indagini per arrivare a individuarli.
Saranno verosimilmente analizzate innanzitutto le immagini riprese dai sistemi di sorveglianza della zona.