Monza, 1 giugno 2017 - Il sindaco di Monza Roberto Scanagatti risponde all'appello delle associazioni contro l'installazione dei chioschi in centro storico. "Riconoscendo la sicura volontà di interloquire con me e non certo la capziosità di chi intende strumentalizzare la vicenda a fini elettorali, desidero precisare alcuni aspetti del progetto dei chioschi. L’idea risponde alla necessità di presidiare «zone sensibili» di Monza con servizi ai cittadini, animazioni, informazioni turistiche e attività commerciali compatibili con l’area circostante. Per compatibilità intendo che sia coerente con la bellezza del contesto e complementare, quindi non concorrenziale, rispetto alle attività presenti.
Il progetto, legittimamente presentato da un soggetto privato, è stato messo a gara per verificare l’esistenza di possibili concorrenti interessati ad utilizzare le aree concesse a condizioni vantaggiose per l’amministrazione. La gara non ha prodotto nuove proposte. Il Comune ha quindi concesso l’autorizzazione al proponente. L’obiettivo dei chioschi è che siano garanzia di presidio contro il degrado e punto di servizio su aree bisognose di intervento. In particolare, davanti e dietro la stazione, in piazza Cambiaghi; ai giardinetti di Via Gramsci e di via Visconti; ai Boschetti. Devono essere strumento per la valorizzazione ambientale e del contesto urbano delle diverse piazze, salvaguardando quelle di maggiore pregio. Contro un’informazione palesemente distorta, segnalo che nel centro storico sono quattro le strutture previste, ciascuna per una superficie di 15 metri: in piazza IV novembre, in piazza Garibaldi, in via Vittorio Emanuele e in piazza Centemero. La conclusione dell’iter amministrativo è stata preceduta da una lunga fase di ascolto che ha coinvolto associazioni culturali, di categoria e consulte di quartiere. In virtù di questo metodo orientato al confronto, sono state introdotte alcune importanti modifiche. Ne è risultato un progetto più a misura della nostra città. Ricordo anche che una mozione in Consiglio comunale che chiedeva l’abolizione del progetto è stata respinta con i voti della maggioranza e l’astensione di quasi tutte le forze di opposizione, ad eccezione dei due proponenti. Le strutture saranno dei centri pluriservizi e punti di ritrovo capaci anche di creare lavoro. Monza non ha inventato nulla. Si tratta di esperienze già realizzate per esempio a Milano e a Parigi. Infine, ogni presidio sarà dotato di bagni (anche per disabili) e nursery; saranno dei punti informativi sulle iniziative, dotati di accessi ai servizi on-line del Comune, dove si potranno caricare smartphone e tablet, connettersi liberamente grazie al wi-fi gratuito e dissetare gli amici a quattro zampe. Inutile dire che sarà esclusa qualunque attività discutibile".