STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Schiacciato dal cestello. I giudici ribaltano la sentenza: gli imprenditori sono innocenti

Al processo di Appello è stata annullata la condanna in primo grado a 2 anni e mezzo. Si attendono le motivazioni della decisione. La difesa addebitava l’infortunio alla vittima.

Al processo di Appello è stata annullata la condanna in primo grado a 2 anni e mezzo. Si attendono le motivazioni della decisione. La difesa addebitava l’infortunio alla vittima.

Al processo di Appello è stata annullata la condanna in primo grado a 2 anni e mezzo. Si attendono le motivazioni della decisione. La difesa addebitava l’infortunio alla vittima.

Erano stati condannati dal Tribunale di Monza a 2 anni e mezzo di reclusione ciascuno per omicidio colposo per l’operaio morto per asfissia toracica dopo essere rimasto schiacciato tra la grata della finestra e il cestello della piattaforma aerea che lui stava manovrando e che si è ribaltato. Sentenza invece ora ribaltata dalla Corte di Appello di Milano, che ha assolto i due imprenditori ritenuti responsabili del tragico infortunio sul lavoro, avvenuto il 6 luglio del 2018 in una ditta di Cesano Maderno che produce imballaggi di carta e cartone, la ‘MD Foils’ e costato la vita a Giovanni Spagnoli, operaio di 51 anni di Limbiate. Le motivazioni dei giudici milanesi non sono ancora state rese note, ma di fatto annullano la sentenza del giudice monzese, che aveva deciso per una pena ancora più alta di quella di 2 anni ciascuno chiesta dalla Procura di Monza. Sotto accusa i titolari di due aziende: quella a cui la MD Foils aveva appaltato i lavori sul tetto del capannone danneggiato dal maltempo e quella a cui l’appaltante si era rivolta per il noleggio della piattaforma. I familiari della vittima si sono costituiti parti civili e hanno ottenuto il diritto a avere un risarcimento dei danni che ora rischia di cadere nel nulla. Secondo la pubblica accusa la colpa dell’infortunio mortale sarebbe da addebitare all’assenza di un uomo a terra che avrebbe potuto premere il pulsante rosso e bloccare la piattaforma, come previsto da una direttiva del 2014 della Regione.

A ricostruire la dinamica della tragedia al processo è stato un tecnico di Ats Brianza esperto di normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Per sollevare la piattaforma aerea, nel cestello c’è una leva manuale, ma bisogna azionare contemporaneamente la leva schiacciando anche una ghiera proprio per evitare movimenti involontari. Per il ribaltamento di 90 gradi del cestello, è emerso in un esperimento, ci vorrebbero 7 - 8 secondi. La piattaforma aerea doveva raggiungere il tetto a un’altezza di 8 metri, per permettere agli operai di verificare il motivo di alcune perdite di acqua dal soffitto della ditta, probabilmente a causa di alcune tegole che si erano spostate durante il maltempo, invece si è ribaltato a 50 centimetri da terra. La difesa degli imputati aveva negato ogni responsabilità addebitando l’infortunio all’operaio.