Otto ore di sciopero per sbloccare la trattativa sul contratto integrativo "aperta sei mesi fa". I metalmeccanici di St si fermeranno per una giornata intera il 29 settembre. Obiettivo della protesta, "tornare al più presto al tavolo per condurre in porto l’ambiziosa piattaforma della maggioranza del coordinamento nazionale", dice Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza. Due i nodi sui quali dopo gli incontri le parti sono ancora distanti: il premio di risultato e l’assunzione dei precari, "una sessantina di persone che da anni lavorano per il colosso del chip. Anche su questo c’è stato un no". Come sui soldi da mettere in busta "quando si centrano gli obiettivi: chiediamo il raddoppio dei 3mila euro che si possono raggiungere oggi al massimo – spiega il sindacalista – è il modo per ridistribuire i forti utili degli ultimi esercizi. Le nostre richieste puntano sull’occupazione e sull’aumento del salario. Su entrambi i temi servono risposte concrete. Lo sciopero nasce da qui". Sullo sfondo, "un segnale che ci spinge a riflettere – ancora Occhiuto – quest’estate la direzione non ha fatto ricorso al summer job, il lavoro dei giovani nei mesi delle ferie che garantisce continuità sulle linee: anche St ha congelato alcune produzioni. Da qui il taglio della monodopera stagionale. È personale in arrivo dalle agenzie interinali". Agli incontri si è discusso anche di riduzione degli orari e di flessibilità in entrata e in uscita. La situazione verrà spiegata ai dipendenti nelle assemblee che insieme a Fim si terranno nei prossimi giorni nello stabilimento di Agrate.
Barbara Calderola