GABRIELE BASSANI
Cronaca

Lo sciopero alla Valli di Renate: corsa contro il tempo per scongiurare i licenziamenti nell’azienda di maniglie

La multinazionale vuole chiudere entro fine anno la fabbrica di maniglie, ma i sindacati chiedono un rinvio per valutare l’interesse di altri imprenditori ed evitare lo scenario temuto dai lavoratori

Il presidio contro la chiusura a fine dicembre: 38 lavoratori rischiano il licenziamento

Il presidio contro la chiusura a fine dicembre: 38 lavoratori rischiano il licenziamento

Renate (Monza), 15 ottobre 2024 – Sciopero e presidio ieri pomeriggio all’esterno della Valli di via Concordia, la storica fabbrica di maniglie, un tempo gioiello della filiera del legno della Brianza e oggi destinata alla chiusura dall’attuale proprietà, Assa Abloy Italia. Venerdì scadrà il primo termine della fase sindacale, senza che le parti abbiano trovato un accordo. Da una parte la proprietà determinata a non andare oltre il 31 dicembre di quest’anno per un’azienda che, come riferito durante l’audizione in Regione Lombardia, “perde 2 milioni di euro all’anno”, dall’altra i 38 lavoratori coinvolti e i sindacati che sottolineano la presenza di ordini e potenzialità di mercato tali da poter consentire il mantenimento dell’attività o quantomeno da rendere possibile un rinvio di qualche mese della cessazione così da consentire verifiche di eventuali interessamenti da parte di altri imprenditori per la stessa produzione o per produzioni diverse.

L’appoggio dei politici

“Chiediamo a Regione Lombardia un nuovo incontro dopo il 18 per affrontare la situazione con la proprietà e valutare scenari alternativi alla chiusura”, ribadisce Maria Ciociola, segretaria Fillea Cgil di Monza e Brianza. Ieri al presidio c’erano anche i consiglieri regionali Gigi Ponti (Pd) e Alessandro Corbetta (Lega), oltre al sindaco di Renate, Claudio Dozio, e al segretario provinciale del Pd, Lorenzo Sala. “L’obiettivo del presidio – ha commentato Ponti – è stato quello di chiedere alla multinazionale svedese Assa Abloy di esercitare la propria responsabilità sociale, riattivando tutte le attività e mettendosi a disposizione delle Istituzioni, affinché vengano attivate tutte le possibili misure per la tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Appello alla Regione

Per Corbetta “ancora una volta assistiamo a una multinazionale che acquisisce un marchio storico del nostro territorio e poi, da un giorno all’altro, decide di andarsene lasciando il vuoto dietro di sé. La nostra richiesta forte ai vertici della società è di accettare l’invito dll’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, per un incontro, con l’obiettivo di individuare gli strumenti che la Regione può mettere a disposizione per affrontare questa crisi. Stessa cosa in merito agli ammortizzatori sociali. La speranza – ha concluso Corbetta – è quella di ottenere più tempo per convincere Assa Abloy a rivedere la sua posizione o, in alternativa, visto anche l’interessamento di Assolombarda, di trovare altre aziende pronte ad acquisire lo stabilimento Valli di Renate, salvaguardando così la produzione e i lavoratori”.