CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Scoppia la protesta dei pendolari: "Basta mani nelle nostre tasche"

Alessandro Fede Pellone (Confcommercio) chiede misure per sostenere chi arriva in centro a fare shopping. Le reazioni dei negozianti: si fa la guerra alle auto, prima però sarebbe necessario potenziare i mezzi pubblici.

Alessandro Fede Pellone segretario della Confcommercio Monza Brianza e Milano

Alessandro Fede Pellone segretario della Confcommercio Monza Brianza e Milano

L’estensione delle strisce blu nelle vie Boccaccio e Petrarca e in viale Regina Margherita ha trovato pareri discordanti tra cittadini, commercianti e rappresentanti di associazioni di categoria. Rita Salvo, membro della Consulta di San Biagio, spera che per i residenti vengano lasciate le strisce gialle. "Chi usa la macchina sporadicamente - commenta la signora - deve mettere in conto il pagamento della sosta. Ormai in tutte le città le auto sono un problema. Speriamo che l’ammontare raccolto dai parcheggi a pagamento serva a incrementare i mezzi pubblici perché soprattutto nel fine settimana non passano". "Non si può fare la guerra alle auto, bisogna piuttosto disincentivare il suo utilizzo - fa osservare Stefano Galbiati, commerciante di via Volta -, prima però è necessario offrire mezzi alternativi e poi si possono mettere i posti auto a pagamento. Il provvedimento, così com’è, mette le mani nelle tasche dei cittadini. L’idea di istituire la Ztl su tutto il centro storico è pura follia".

Contento invece Silvio Gandolfi, titolare della tabaccheria di via Volta: "Il Comune fa bene. I costi sono accettabili e così si incentiva la rotazione della clientela. Agevolazioni per chi lavora nei negozi? Siamo il Paese delle agevolazioni e dei bonus. Che poi i mezzi pubblici siano carenti, costosi e non si sappia dove acquistare i biglietti, questo è un altro tema di cui bisognerebbe tenere conto". La gente è sensibile anche a una spesa di pochi euro, sottolinea Sergio Di Cesare, titolare di Restau-Art: "Gli stipendi medi si aggirano attorno ai 1.500 euro e anche pochi soldi possono fare la differenza e disincentivare i clienti a frequentare la zona". Chi abita tra San Biagio e Triante, a ridosso del centro, si è abituato ormai da tempo a lasciare l’auto a casa. "Non mi muovo più in macchina - commenta Cristina Menni -, ormai vengo in centro sempre a piedi. I bus per Sesto e Villasanta funzionano bene. Del resto se vogliamo ridurre l’inquinamento dobbiamo cominciare a limitare l’uso dell’auto". Furibondi invece i negozianti del centro. "Gli amministratori pubblici hanno il parcheggio e tutte le agevolazioni - dice Viola Sandrini, barista -, io vengo al lavoro abitualmente a piedi, ma se un giorno avessi bisogno di prendere l’auto mi toccherebbe pagare". Dello stesso avviso Vittoria Mirarchi: "Se spendo soldi per il parcheggio, è una perdita secca". Qualcun altro si adatta, complice la visione internazionale: "Ci stiamo uniformando alle altre città europee - fa notare Matteo Perego, titolare di “Amerigo” -. Certo, per commessi e titolari di negozi ci vorrebbero delle agevolazioni".

ConfCommercio ha chiesto all’amministrazione di poter sostenere chi viene a fare shopping in centro: "Così come per i residenti la sosta è gratuita per la prima ora - ricorda Alessandro Fede Pellone, segretario di ConfCommercio Monza Brianza e Milano -, visto che Monza sta assumendo sempre più una vocazione turistica, sarebbe auspicabile mezz’ora di parcheggio libero che per chi arriva da fuori. Il posteggio a pagamento da un lato incentiva il turnover e dall’altro è una misura impopolare. Trenta minuti di sosta gratuita potrebbe essere un compromesso, la perfezione non esiste. Per chi lavora nei negozi si potrebbero proporre tariffe agevolate".

Cristina Bertolini