
di Stefania Totaro
Due rinvii a giudizio per l’odissea della presunta turbativa d’asta nelle gare d’appalto per il trasporto scolastico in diversi Comuni brianzoli. L’ha deciso ieri il gip del Tribunale di Monza Marco Formentin per Pasquale Angelino, amministratore delegato della “Dap srl” e per Lorenzo Angelino, amministratore delegato della “Angelino srl”, le aziende del Napoletano accusate di avere reso dichiarazioni non veritiere in merito ai loro requisiti per aggiudicarsi tra il 2014 e il 2017 una gara d’appalto multilotto che riguardava sei comuni brianzoli: Cogliate, Meda, Lentate sul Seveso, Seveso, Limbiate e Usmate Velate.
Secondo i capi di imputazione gli Angelino avrebbero falsamente attestato, nell’offerta per partecipare alla gara pubblica, la disponibilità di un’autorimessa e di autobus destinati esclusivamente al servizio richiesto, tra cui anche alcuni dotati di pedana riservata ai passeggeri con disabilità. Gli enti locali, oltre ai Bonfanti, la cui storica società per 40 anni ha gestito il trasporto scolastico prima dell’arrivo degli Angelino padre e figlio, si sono costituiti parti civili per ottenere un risarcimento dei danni. Una questione molto combattuta perchè la difesa, con una serie di eccezioni preliminari, si è fortemente opposta, negando anche la sussistenza delle accuse contestate. Il processo è stato fissato per il 19 aprile, ma rischia di venire cancellato con un colpo di spugna dall’imminente prescrizione perchè i fatti sono ormai molto datati.
Quella relativa al trasporto scolastico delle società degli Angelino è una vicenda che infatti si trascina da anni, in cui senza successo i Comuni coinvolti hanno cercato di mettere mano all’appalto, in passato già oggetto di attenzioni, quando fu criticata la gara effettuata dalla Centrale unica di committenza della Provincia di Monza e Brianza, che ha affidato l’incarico per 4 anni alla Dap di Caivano. Un’assegnazione che ad un certo punto fu anche revocata dalla stessa Cuc, che però a distanza di un paio di mesi, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, dovette deliberare una "revoca della revoca" in autotutela, lasciando tutto com’era, ovvero con il servizio assegnato.
L’azienda di Caivano in alcuni Comuni dove il contratto era scaduto è anche riuscita a riottenere l’appalto, anche favorita dal fatto che nessun’altra società concorrente si è presentata alla gara e quelle storiche che si erano viste assegnare il servizio di trasporto scolastico in passato sono cadute sotto il peso della mancanza delle commesse che fino ad allora le avevano tenute in piedi. L’8 maggio 2019, poi, si era sfiorata una tragedia a Seveso Altopiano, quando nel pomeriggio un pullman, che di lì a breve avrebbe fatto salire i bambini della scuola Bruno Munari, ha preso fuoco molto probabilmente a causa di autocombustione. Tanta paura e fortunatamente nessun ferito, a parte una leggera ustione ad una mano del conducente.
Nel febbraio del 2020, i carabinieri, in collaborazione con il personale specializzato della Motorizzazione Civile di Milano, avevano iniziato a fermare per controlli gli scuolabus in servizio, riscontrando in alcuni casi numerose difformità, sia per quel che riguardava il mezzo che il relativo equipaggiamento.
Accertate anche inefficienze all’impianto frenante, ai dispositivi di illuminazione e indicazione di direzione. Era stata così disposta la sospensione dalla circolazione dei mezzi fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.