
Sedotto e ingannato Il pallavolista e Maya La storia d’amore truffa della finta modella
di Stefania Totaro
In 13 anni avrebbe sborsato 700mila euro alla fantomatica Maya Mancini, con le sembianze della supermodella e già angelo di Victoria’s Secret Alessandra Ambrosio, frequentata solo al telefono e online, ma convinto che fosse la sua fidanzata. Per la presunta truffa ai danni del pallavolista Roberto Cazzaniga ora la Procura di Cagliari ha chiesto due rinvii a giudizio.
Si dovranno presentare a metà settembre all’udienza preliminare al Tribunale sardo la 39enne di Capoterra nel Cagliaritano ritenuta la protagonista della finta love story e la 33enne di Bernareggio amica di Cazzaniga accusata di averlo messo in contatto con lei. Il giocatore 43enne, residente a Monza e con un passato anche in Nazionale, aveva presentato denuncia a Bari mentre apparteneva alla squadra barese di Gioia del Colle di serie B e dalla città pugliese le sue dichiarazioni erano arrivate alla Procura di Monza e affidate alla guardia di finanza. Le indagini sono però finite in Sardegna e a disporre il trasferimento è stato il Tribunale del Riesame patrimoniale di Monza, a cui era stato presentato ricorso contro il sequestro preventivo emesso nei confronti delle due donne indagate, per la somma di poco meno di 75mila euro, soltanto in relazione al periodo tra il 2016 e il 2021 perché il resto delle accuse sono già cadute in prescrizione. Secondo i giudici del Riesame la competenza non è di Monza, da cui partivano i bonifici fatti da Cazzaniga, ma di Cagliari dove le somme venivano accreditate. Sotto accusa circa 1.400 transazioni tra versamenti, bonifici, ricariche di carte prepagate a partire dal 2008 fino a quando i suoi compagni di squadra, che invano avevano cercato di fare capire a Roberto di essere vittima di un raggiro, si sono rivolti a “Le Iene” scoperchiando il pentolone. Roberto Cazzaniga e la fantomatica fidanzatanon si erano mai incontrati di persona in 13 anni perché lei lo aveva convinto di essere molto malata. Patologie gravi, tutte inventate, ma al pallavolista venivano inviate le foto dei costosi medicinali di cui aveva bisogno. E che non poteva pagare di tasca sua perché, diceva Maya, non poteva momentaneamente attingere alle vaste disponibilità economiche della sua famiglia a causa di motivi burocratici dopo la morte dei bisnonni.