Seregno (Monza e Brianza) – È la bella della Brianza: si mette in mostra, ma sa di piacere. E tanti brianzoli non fanno a meno di guardarla e di raggiungerla. Seregno, per chi risiede nella Brianza centrale o in quella ovest, è storicamente un punto di riferimento. A Seregno passano tutti, anche quelli che abitano in realtà altrettanto importanti. Tant’è che d’estate, chi vuole organizzare qualche iniziativa serale, deve sempre prestare attenzione a evitare il giovedì sera perché è il momento in cui la Brianza si riversa in città. A tutto questo si somma quella che è la caratteristica principale della città e che la caratterizza a livello provinciale: Seregno è un centro commerciale a cielo aperto sia per il numero dei negozi, sia per i marchi presenti. Chi risiede in città sa bene che tutto non si riassume nello shopping. Seregno significa anche servizi e innovazione.
"È una città ben organizzata – commenta Nicolas Gatti, uno degli oltre 45mila residenti, impiegato di professione –. Anche dal punto di vista strettamente urbanistico. Non è una città caotica come altre a noi vicine. C’è un bel centro storico, viabilità ordinata, periferia ben definita, ma non trascurata. Chi identifica Seregno per il suo centro storico, tuttavia, si sbaglia di grosso. C’è molto di più. Pensando a ciò che piace a tutti e attira sempre gente, per esempio, non posso non pensare ai parchi. L’offerta del verde e delle aree di relax è notevole. Non solo per quantità o per dimensione, anche per le possibilità che offrono".
Al parco della Porada, in effetti, il maggior polmone verde cittadino, si va per relax o sport. Ci sono poi i parchi interni alla città, anche quelli riqualificati come il parco XXV Aprile. "Per i giovani c’è anche uno skatepark che credo non abbia riscontri di questo tipo in Brianza – afferma Gatti –, ma a me personalmente piace molto anche il parco del Meredo. È enorme, ha un impronta naturalistica, anche questo negli anni è stato scoperto e apprezzato da chi ama passeggiare o correre nel verde. Proprio i parchi credo che siano la grande evoluzione della città: ce ne sono di più rispetto ad anni fa, la città è molto più gradevole. Sempre ricca l’offerta di locali, forse qualcuno in più aperto di sera non guasterebbe, ma rispetto ad altre città direi che siamo messi molto bene anche da questo punto di vista".
Anche Dario Ratti, titolare di una officina per moto, loda "una città viva, con una grande proposta in ambito culturale e sportivo e, soprattutto, tante possibilità per tutte le età. I luoghi? Qui si spazia dalle chiese alle cascine. Ci sono tante tracce storiche. È una città che dà molto ai bambini come agli under 50, forse qualcosina meno ai quarantenni, anche se non ci si può lamentare. Ci sono anche tante associazioni vivaci, c’è l’imbarazzo della scelta. Si pensa sempre a Seregno per il commercio, ma la sua ricchezza umana non è da meno".
Ratti ha anche un suggerimento per tutti coloro che non vivono a Seregno e che, per un giorno, vogliono venire in città alla scoperta di luoghi insoliti: "Andate a camminare nel quartiere di San Giuseppe, al confine con Desio e Lissone. Non ve ne pentirete. È proprio bello. Idem al parco della Porada, che ormai è facilmente collegato anche a quello del Meredo e che ormai tante persone hanno scoperto. Luoghi veri e di fascino, ci fanno pensare che la città da 45mila abitanti in Brianza è davvero a misura d’uomo. Oppure suggerisco di andare a San Carlo, piccolo quartiere molto caratteristico che ci riporta indietro negli anni. Però a Seregno c’è anche altro di bello e da scoprire: ci sono i seregnesi. Sono molto aperti, non hanno preclusioni nei confronti di nessuno, qui tutti quelli che arrivano possono mettersi in gioco ed essere accolti col cuore in mano. In Brianza non succede ovunque".