MARCO GALVANI
Cronaca

Seregno, Maria Teresa morta per un intervento estetico: il dolore dei familiari

I genitori e i fratelli della 39enne collassata dopo l’anestesia hanno deciso di donare gli organi

Maria Teresa Avallone

Monza, 9 marzo 2019 - Era la prima volta che Maria Teresa Avallone si rivolgeva allo studio di chirurgia estetica di Maurizio Cananzi. In passato si era già sottoposta ad alcuni interventi estetici che prevedevano iniezioni locali di anestesia. E la scorsa settimana era stata anche dal dentista. Ma mai aveva avuto effetti collaterali all’anestesia. Né presentava altre patologie che avrebbero potuto provocare la reazione al farmaco utilizzato nell’ambulatorio di Seregno.

Ma mercoledì il suo cuore, improvvisamente, ha smesso di battere. I soccorsi sono stati immediati. Alle 16.09 l’arrivo dell’ambulanza. Alle 16.46 il ricovero al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza. In terapia intensiva neurochirurgica i medici hanno accertato un grave coma post-anossico. Col passare delle ore le condizioni di Maria Teresa – originaria di Salerno dove vivono i suoi genitori e un fratello, residente a Desio ma domiciliata a Milano dove lavora come impiegata all’ufficio accettazione dell’ospedale San Raffaele - si sono progressivamente aggravate.

«Le terapie neuroprotettive effettuate, in particolare l’ipotermia terapeutica, non sono state sufficienti a frenare l’evoluzione del danno cerebrale iniziato al momento dell’arresto cardiocircolatorio - l’ultimo bollettino di Giuseppe Citerio, responsabile della Terapia intensiva neurochirurgica -. Gli accertamenti atti a definire l’entità del danno cerebrale post-anossico effettuati in questi giorni (Tac, angioTAC, Risonanza Magnetica e neurofisiologia) convergono nel descrivere l’evoluzione di un quadro di coma postanossico con aumento dell’edema cerebrale e la comparsa di lesioni ischemiche diffuse conseguenza del prolungato arresto di circolo».

Ieri alle 10.35 la dichiarazione di morte cerebrale dopo aver informato i famigliari di Maria Teresa. I genitori e un fratello (il secondo fratello arriverà oggi a Monza da Salerno) hanno espresso volontà di donare gli organi e questa notte l’équipe di chirurghi ha effettuato l’espianto in base alle indicazioni del magistrato per non compromettere l’esito dell’autopsia che dovrebbe essere effettuata lunedì.

Sulle cause, sarà l’inchiesta ad accertare eventuali responsabilità in capo al chirurgo, ora chiamato a rispondere di omicidio colposo. «Un professionista stimato che non ha mai avuto problemi né in sede civile né in sede penale», chiarisce Gianmaria Palminteri, l’avvocato che insieme a Guido Grignani difende il chirurgo. E tiene a precisare che Maria Teresa Avallone non doveva sottoporsi a una liposuzione ai glutei bensì a «un trattamento in day hospital di rialzo dei glutei con fili sottocutanei in modo del tutto non invasivo e indolore».

E ancora: «La liposuzione si esegue infiggendo cannule nel grasso, mentre il rialzo dei glutei consiste nell’infissione tramite un piccolo buco di mezzo millimetro senza asportare nulla. D’altra parte – conclude il legale – preme evidenziare come la paziente fosse normo peso, priva di grasso in eccesso e che, comunque, il trattamento di chirurgia estetica ai glutei non è mai stato iniziato. Ora nomineremo un nostro perito in vista dell’autopsia».