DARIO CRIPPA
Cronaca

Scontri fuori dallo stadio di Seregno, 10 daspo ai tifosi di Pro Patria e Triestina

Le violenze risalgono allo scorso 13 maggio e sono avvenute fuori dal “Ferruccio” dopo la partita tra San Giuliano e Triestina per i Play Out di Serie C

Gli scontri tra la polizia e i tifosi fuori dallo stadio "Ferruccio" di Seregno

La questura di Monza ha disposto dieci daspo – divieto di accesso alle manifestazioni sportive – per dieci tifosi che lo scorso 13 maggio hanno preso parte agli scontri fuori dallo stadio “Ferruccio” di Seregno, seguiti alla partita tra San Giuliano e Triestina. Quel giorno rimasero feriti due carabinieri e uno steward.

Si disputavano i Play Out di ritorno del campionato di calcio di Serie C – Girone A e al termine della gara erano scoppiati gli incidenti. Gli ultras della Triestina non erano soli, ma supportati da quelli dell’Aurora Pro Patria 1919, società calcistica con loro gemellata, che erano arrivati dalla provincia di Varese per dare supporto e che hanno partecipato agli scontri.

In quella occasione si era visto di tutto allo stadio comunale già nel primo pomeriggio, quando i tifosi delle due squadre di calcio si sono presentati allo stadio con chiare intenzioni bellicose. Accensione di petardi, fumogeni, accompagnati da insulti e cori, erano stati il benvenuto che, all’interno ed all’esterno dello stadio, hanno riservato alla tifoseria rivale, che ha risposto con uguale violenza, caratterizzando le fasi iniziali dell’evento, molto delicato in quanto decisivo per la permanenza in Serie C di una delle due squadre, la Triestina.

L’accensione di fumogeni e lo scambio di invettive, insulti e minacce con cinture e aste è proseguito per tutto l’incontro che si è concluso con la vittoria della Triestina e ha visto una delle tifoserie, quella friulana, rendersi responsabile del tentativo di scatenare una vera e propria rissa quando, al termine dell’incontro, per "festeggiare" la vittoria ha scavalcato le balaustre con invasione di campo per poi concludere con il tentativo di aggirare lo schieramento delle forze dell’ordine e trovare lo scontro frontale, tanto cercato, con i “rivali”.

Una vera e propria “manovra di attacco” che è stata bloccata solo dall’intervento tempestivo del personale in servizio di ordine pubblico che ha dovuto effettuare varie cariche di “alleggerimento” abbinate al lancio di lacrimogeni intervenendo su due fronti, dato che i tifosi della squadra del San Giuliano City, attirati dalla situazione, si erano immediatamente incamminati con l’intento di accettare la sfida e affrontare i rivali.

A seguito di questi fatti gli agenti della Digos e dell’Ufficio Polizia Anticrimine della Questura di Monza e della Brianza hanno individuato le persone coinvolte nelle violenze in un’indagine che ha coinvolto anche le questure di Varese e Trieste, si è giunti all’identificazione dei facinorosi.

In particolare, alla luce delle risultanze acquisite sono stati emessi dal Questore della provincia di Monza e della Brianza, dieci Daspo, sei nei confronti dei supporter della squadra gemellata, Pro Patria: 1 della durata di 8 anni, 1 della durata di 6 anni, 1 della durata di 3 anni, 2 per la durata di 2 anni, 1 per la durata di 1 anno. A carico dei quattro tifosi triestini sono andato gli a Daspo: 2 della durata di 7 anni, 1 della durata di 5 anni e 1 della durata di 3 anni.

I tifosi colpiti dai provvedimenti amministrativi hanno un’età compresa tra i 22 e i 52 anni, sono residenti tra le province di Varese e Trieste. E sei di loro sono recidivi in quanto già colpiti da provvedimenti Daspo per fatti avvenuti in altre manifestazioni sportive o con precedenti di penali o di polizia. Ora avranno l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria in occasione di tutte le partite che la loro “squadra del cuore” giocherà nei prossimi anni.

Tutti i provvedimenti sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza che ha concordato sulla gravità dell’episodio e sulla valutazione della pericolosità di queste persone.