Monza, 16 giugno 2018 - Sergio Bramini non ha nessuna intenzione di mollare. E ha presentato alla Procura di Monza una nuova querela. Con un capo di imputazione molto pesante: usura. E un destinatario altrettanto di peso: una banca, il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto di credito, a detta di Bramini, avrebbe infatti applicato tassi usurari sul mutuo acceso a suo tempo dall’imprenditore per rifinanziare la propria azienda, la Icom srl di Milano, alle prese con un buco nei propri bilanci sempre più grave dovuto al fatto che le amministrazioni pubbliche per cui aveva lavorato non avevano mai pagato quanto pattuito accumulando debiti nei suoi confronti per oltre 4 milioni di euro.
Tutto questo aveva portato Bramini a fallire nel 2011 e, poche settimane fa, nonostante una battaglia all’ultimo sangue, a vedersi sloggiare alla propria casa. Spiega Bramini: "Oggi cade un evento importante e sicuramente foriero di una nuova stagione. Ritengo di essere un combattente che spende tutte le sue forze perché credo fermamente in quei principi in cui infondo le mie energie: anelo ad una giustizia più giusta che metta in primo piano la dignità dei debitori, vilipesi dai poteri forti. L’associazione Favor Debitoris con gli avvocati Biagio Riccio e Monica Pagano mi hanno accompagnato in Procura a Monza per depositare la querela contro quelle banche che vogliono portarmi via la casa: non mi fermeranno, io proseguo nella Grande Battaglia per un vero ed auspicato cambiamento che possa far cadere i suoi benefici effetti per tante famiglie di poveri debitori non difesi da nessuno".
Bramini aveva però già presentato una querela analoga nei confronti della banca che di fatto aveva chiesto il suo sloggio. Ed era stata respinta. E allora? "La precedente querela era stata respinta, ma senza tenere conto dei calcoli fatti dai consulenti a cui mi sono nel frattempo rivolto e che hanno certificato che il tasso applicato nei miei confronti ha superato i limiti tali da averlo trasformato in usura. Basta leggere le carte, è tutto nero su bianco".
E la consulenza per il nuovo Governo? L’offerta fatta a suo tempo dal leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio per aiutare il Governo a riformare la legge sulle procedure fallimentari? "Ci sto lavorando e sto già ricevendo decine di segnalazioni, tante persone in situazioni simili alla mia e non solo mi stanno scrivendo. Non sono un tecnico, ma ho visto le falle di questo sistema perverso attraverso il quale sono passato anche io, ho visto l’enorme potere accordato ai curatori fallimentari, contro i quali nessuno può fare opposizione. Bisogna ripagare i propri debiti, il principio è sacrosanto e io stesso ho sempre voluto farlo: bisogna però anche proteggere i debitori". Sembrano esserci tuttavia un po’ di ritardi prima di iniziare questa consulenza. "Ora hanno nominato i sottosegretari, settimana prossima si parlerà anche del sottoscritto, Di Maio mi vuole al ministero dello Sviluppo economico. Intanto però io devo lavorare, devo portare a casa da mangiare".