Imputato di stalking e lesioni gravi alla sua compagna, sfregiata alla fronte con il coccio di una bottiglia. Ma il processo salta perché non gli è stato notificato il giudizio immediato in carcere dov’era nel frattempo finito, precludendogli la possibilità di chiedere riti alternativi al dibattimento. Così gli atti tornano al gip per una nuova notifica.
Dovrà ancora attendere di ricevere giustizia la 37enne senegalese di Nova Milanese che ha dovuto essere accolta da una comunità protetta per sottrarsi alle violenze del suo ex e che ora si è costituita parte civile al Tribunale di Monza nei confronti del connazionale 41enne, anche lui abitante a Nova Milanese. L’uomo è stato arrestato il 23 novembre 2020 dai carabinieri in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale monzese.
Inizialmente era stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, che aveva denunciato continue molestie e vessazioni patite ad opera del compagno, con precedenti di polizia per maltrattamenti in famiglia, con il quale cui aveva deciso di interrompere il rapporto a inizio estate, dopo 4 anni di relazione. Nonostante il divieto di avvicinamento, però, la donna ha riferito nuovamente ai militari continue telefonate da parte dell’ex, a ogni ora del giorno.
Il culmine è stato raggiunto il 16 novembre, quando la 37enne è rimasta vittima di un autentico agguato: l’ex, presentandosi sotto casa, l’ha aggredita con una bottiglia in vetro lacerandole gli arti inferiori e la fronte. È quindi scattata la richiesta di custodia in carcere per il senegalese che in seguito all’ultimo gravissimo episodio si era reso irreperibile, ma è stato rintracciato dopo diversi giorni di fuga. Si era nascosto a casa di un connazionale a Cesano Maderno.
Ma quest’ultimo passaggio è sfuggito al Tribunale, che il 17 dicembre ha notificato al difensore dell’imputato, e non anche a lui che era già detenuto, il giudizio immediato chiesto dalla Procura di Monza per le prime accuse di stalking, violando di fatto il diritto alla difesa del 41enne, che ora va ripristinato.
S.T.